La foto dell’aula di Palazzo Madama semivuota postata su X da Susanna Camusso
Una brutta immagine, l’ennesima.
Nella mattinata in cui, nell’aula di Palazzo Madama, è stato calendarizzato l’esame del disegno di legge del governo per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, a partecipare alla discussione ci sono solo pochi senatori della Repubblica.
Un’immagine a dir poco desolante, soprattutto in giorni in cui l’opinione pubblica del Paese è sconvolta per il femminicidio di Giulia Cecchettin e si interroga sempre più su quali possano essere le misure di prevenzione più efficaci per prevenire i femminicidi e contrastare quei comportamenti e quei modi di vivere su cui si fonda la violenza di genere.
La denuncia di Susanna Camusso
A denunciare le moltissime assenze è stata la senatrice Susanna Camusso del Partito Democratico.
L’ex leader della Cgil ha postato su X una foto dell’emiciclo semi deserto, commentando: “L’aula del Senato mentre si discute della legge disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica“.
Assenze numerose e bipartisan: la desolazione attraversa infatti sia gli scranni della maggioranza che quelli dell’opposizione.
Ai banchi del governo siede solo la ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ma lei non può mancare per ovvii motivi.
Il sarcasmo di Alessandro Gassman: #nacosatriste
A rendere ancor più triste il tutto, le presenze numerose nella tribuna riservata agli ospiti: ad assistere un po’ allibiti allo spettacolo indecoroso offerto da uno dei due rami del Parlamento, c’è infatti una scolaresca di Colle val d’Elsa, chissà cosa pensano.
La foto pubblicata da Camusso è rilanciata sui social dall’attore Alessandro Gassman, che commenta con sarcasmo: “Bella, quasi commovente la partecipazione per la discussione sulle misure contro la violenza sulle donne e femminicidio #nacosatriste“.
La parolaccia del senatore
Il tono della discussione, va detto, in alcuni momenti fa quasi pensare che sia meglio che i presenti siano così pochi.
Un caso fra tutti l’intervento di Antonio Guidi di Civici d’Italia-Noi Moderati, che pensa bene, su un tema così delicato, di evocare il simbolo fallico: “Abbiamo bisogno – spiega – di esempi vincenti nelle donne.
Possibile che per la prima volta abbiamo un presidente del Consiglio donna e quasi sembra che abbia fatto dispetto a troppa gente?
Ma non dà coraggio a milioni di donne sapere che per la prima volta c’è un presidente del Consiglio donna, ca..o?“.
Parole censurate dalla presidente di turno, la dem Anna Rossomando, che ammonisce il collega: “I termini da usare in Aula non sono quelli da bar – replica – la lingua italiana offre una possibilità tendente all’infinito“.
Salta il testo unitario
Pur così pochi, i senatori di maggioranza e opposizione non riescono, neanche questa volta, a trovare una sintesi, neanche su un tema che dovrebbe unite tutti.
Saranno due, infatti, gli ordini del giorno che passeranno l’esame dell’aula.
“Al massimo – spiega un esponente dell’opposizione – si potrà pensare all’astensione reciproca ma le posizioni erano troppo diverse“.
(Articolo di Fabio Salamida, pubblicato con questo titolo il 22 novembre 2023 sul sito online “Roma Today”)
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AGGIORNAMENTO
Bastano pochi minuti perché lo scatto [della Camusso] venga notato e rilanciato sui social da centinaia di utenti.
Lo spettacolo è troppo deprimente per passare inosservato, quasi un insulto all’intelligenza dei cittadini costretti quotidianamente ad ascoltare sermoni sulla centralità del potere legislativo messa in pericolo dalle riforme.
A delegittimare il confronto democratico non sono solo i governi – sempre più autonomi, arroganti e autosufficienti – ma i parlamentari stessi.
I senatori, infatti, rientrano alla spicciolata per pigiare un bottone e votare la legge voluta dalla la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella: con 157 sì, all’unanimità, l’Aula dà il via libera definitivo al testo già approvato alla Camera, che diventa legge.
Approvati anche, con parere favorevole della maggioranza, due ordini del giorno proposti dal Pd che prevedono maggiori risorse per la formazione degli operatori della giustizia e tempi certi per portare in aula altri provvedimenti.
(estratto di un articolo pubblicato il 22 novembre 2023 sul sito online “IL DUBBIO”)