Dopo il Regno Unito, il primo Paese al mondo che ha scelto di porre l’accento sui cambiamenti climatici come sfida primaria da combattere – approvando il 1 maggio la mozione che ha sancito lo stato di emergenza climatica e ambientale avanzata dal Labour di Jeremy Corbyn – anche l’Irlanda ha compiuto ieri lo stesso passo: con l’approvazione di un emendamento avanzato dal partito Fianna Fáil al rapporto parlamentarecontenente le raccomandazioni su “come lo Stato può rendere l’Irlanda un leader nella lotta ai cambiamenti climatici” l’Irlanda ha così dichiarato emergenza climatica.
Si tratta indubbiamente di una «buona notizia» a supporto del lavoro portato avanti dal Climate action committee, ma come sottolinea la sua presidente Hildegarde Naughton dopo la dichiarazione «adesso servono azioni concrete».
È infatti (solo) su quelle che si misurerà davvero la bontà dell’iniziativa, che ha comunque il merito di evidenziare un chiaro indirizzo politico per il Paese, apprezzato anche dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg: «Grandi notizie dall’Irlanda!
E ricordiamo: emergenza climatica significa lasciare i combustibili fossili sottoterra.
Chi è il prossimo?».
Il “prossimo” potrebbe essere l’Italia, dato che proprio due giorni fa è stata depositata alla Camera due una mozione – firmata da Rossella Muroni, Roberto Speranza e Federico Fornaro – per impegnare il Governo a dichiarare emergenza climatica anche nel nostro Paese.
Adesso andrà pesata la volontà della maggioranza parlamentare sul tema.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 10 maggio 2019 sul sito online “greenreport.it”)