Il progetto di riqualificazione e realizzazione di un complesso sportivo a via Panama, firmato dall’università Luiss, non convince le associazioni.
Presentato in commissione urbanistica il 16 gennaio, approvato già in Regione a ottobre e ora atteso dall’assemblea capitolina, lo schema d’intesa tra Regione, Comune, ministero della Cultura e Luiss propedeutico al via libera è stato “impugnato” da Carteinregola: “Sarebbe una nuova costruzione in violazione dei vincoli esistenti sull’area“.
Il progetto della Luiss a via Panama
L’area interessata è lungo via Panama, accanto alla sede della Luiss di viale Romania.
Lì fino al 2010 avrebbe dovuto sorgere un parcheggio da oltre 400 posti, ma il cantiere è stato bloccato e sequestrato per vicende giudiziarie che hanno portato poi a far saltare definitivamente il progetto.
Adesso, tramite un accordo tra la proprietà dell’area e l’ateneo di Confindustria, con un progetto preliminare già passato per una conferenza dei servizi nel 2021, l’idea è quella di trasformare tutto in un centro sportivo con circa 200 parcheggi, piscine, foresterie, campi da basket, pallavolo e padel.
I dubbi di Carteinregola
L’area, però, come ricorda Carteinregola, si colloca all’interno del perimetro che il Piano Regolatore Generale (PRG) e soprattutto il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR), individuano come “Villa Storica”, soggetta a “stringenti tutele paesaggistiche“, sottolinea l’associazione.
Quello che non torna a Carteinregola è come si possa non considerare una costruzione quello che ha in mente di realizzare l’ateneo: “Se da un lato si precisa che ‘l’intero complesso risulta di fatto completamente ipogeo e garantisce la veduta del quadro naturale di singolare bellezza“, come recita lo schema di intesa e che ‘L’unica impronta edificata fuori terra è solo quella della copertura delle scale‘, dall’altro – sostiene Carteinregola – si fa presente sempre nello schema che “‘a Villa Ada in corrispondenza dell’area d’intervento è delimitata da via del Canneto che si trova circa 10 metri più in alto rispetto a via Panama’: se ne può desumere che il complesso sarebbe ‘completamente ipogeo’ solo se visto dal lato più alto, mentre sul lato Via Panama sarebbe costituito (ma la descrizione non è sufficientemente esplicita) da un piano sotterraneo più un piano terra e due piani superiori“.
Per l’associazione e per l’Osservatorio Sherwood, realtà che si occupa di tutelare e promuovere Villa Ada, si tratterebbe “di una nuova costruzione che non sostituisce nemmeno un’edificazione esistente“.
“La politica non porti avanti questo progetto”
Per questo motivo, Carteinregola chiede “all’assemblea capitolina e a tutti gli enti preposti di non mandare avanti un progetto che contraddice i principi su cui si basa la tutela, dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio al Piano Paesaggistico regionale, per realizzare un intervento il cui pubblico interesse è tutto da dimostrare“.
“In ballo – proseguono – non c’è solo la tutela di un’area che rientra nel perimetro della Villa storica, ma la difesa delle regole poste a tutela del patrimonio collettivo, che sono una conquista democratica e che servono a preservare quello che ci è stato tramandato dalle generazioni precedenti e che dobbiamo riconsegnare alle generazioni future.
Sarebbe pensabile – concludono con una domanda – che un complesso sportivo o qualunque altro immobile potesse essere costruito ex novo in un’area privata sull’Appia Antica?“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 23 gennaio 2024 sul sito online “Roma Today”)