Nel contesto attuale, la questione dei cambiamenti climatici e della necessità di adottare misure decisive per contrastarli è diventata un tema centrale nell’agenda pubblica globale.
Tra i vari movimenti che si battono per l’ambiente, Ultima Generazione si distingue per il suo approccio audace e determinato, che talvolta prevede azioni al di fuori dei confini della legalità.
L’attivista Chloe Bertini, laureata in neuroscienze e ballerina, ci ha offerto uno sguardo approfondito sulle motivazioni e le strategie di questo gruppo.
Secondo Bertini, il nome Ultima Generazione è tanto un monito quanto una speranza: rappresenta “l’ultima generazione” che può intervenire per salvare il pianeta, che può ancora fare qualcosa per lasciare a chi verrà dopo di noi un mondo ancora vivibile.
Questo senso di urgenza è ciò che guida l’attivismo del gruppo, alimentato soprattutto dalla rabbia e dalla speranza piuttosto che dalla paura o dal dolore: «Il dolore serve per mettere le cose nella giusta prospettiva, ma quello che mi muove sono la rabbia e la speranza.
È grazie a queste due emozioni che scelgo ancora di scendere in strada», spiega Bertini.
Il coinvolgimento di Chloe in Ultima Generazione è stato alimentato dal desiderio di coerenza tra le sue azioni e le sue convinzioni.
Il gruppo crede fermamente che sia necessario provocare una reazione significativa dalle istituzioni e dalla società, al fine di richiamare tutti alla responsabilità sulla crisi climatica.
Proprio per raggiungere questo scopo, le azioni di Ultima Generazione non sono timide né convenzionali.
Spesso implicano l’uso del corpo come strumento di protesta, attraverso blocchi fisici e performance teatrali: «Se ci stendiamo sul raccordo anulare è perché ci teniamo ad avere una società degna di questo nome», afferma Bertini.
Sebbene alcune di queste azioni possano violare la legge, Bertini e i suoi compagni ritengono che siano giustificate dalla gravità della situazione climatica.
«Nulla è più estremo delle calamità che già stanno colpendo il pianeta», continua Bertini, mentre le politiche pubbliche continuano a favorire i combustibili fossili anziché le energie rinnovabili.
Michel Forst, relatore speciale dell’Onu sui difensori ambientali, ha sottolineato che «le azioni illegali a volte sono legittime.
Si può non essere d’accordo con alcune di esse, ma riconoscerne la legittimità è fondamentale».
Questa dichiarazione evidenzia il complesso equilibrio tra il rispetto delle leggi esistenti e la necessità di rispondere con urgenza alla crisi climatica.
Cruciale è anche il ruolo delle emozioni nella motivazione degli attivisti ad adottare strategie radicali, la testimonianza di Chloe Bertini lo conferma.
Tuttavia, le azioni del gruppo non sono prive di rischi.
La reazione istituzionale è stata spesso caratterizzata da una forte repressione, con arresti e altre misure punitive.
Anche l’opinione pubblica talvolta si dimostra ostile nei confronti di tali attivisti.
Bertini e i suoi compagni sono però determinati a perseverare nella loro lotta per un futuro sostenibile.
Il lavoro di Ultima Generazione, insieme ad altri movimenti ambientalisti internazionali come Fridays for Future ed Extinction Rebellion, riflette la crescente consapevolezza dell’urgenza climatica e la determinazione a utilizzare ogni mezzo possibile per catalizzare il cambiamento.
Mentre il dibattito sulla legittimità delle azioni continua, il loro contributo al discorso pubblico e alla mobilitazione sociale rimane innegabile.
In un’epoca in cui il futuro del nostro pianeta è a rischio, gruppi come Ultima Generazione sono determinati a non restare in silenzio, convinti che la transizione ecologica debba avvenire ora o non avverrà affatto.
Leggi qui l’intervista completa a Chloé Bertini uscita su Babel di settembre 2023 dedicato ai 40 anni di Cospe.
di Cospe per greenreport.it
(Articolo pubblicato con questo titolo l’8 febbraio 2024 sul sito online “greenreport.it”)