Nel cerchio grande l’area interessata dal progetto Luiss. A sinistra, la sede dell’ateneo privato in viale Romania (Google Mpas)
Doveva ospitare 497 posti auto.
Invece, dopo varie vicissitudini legali, è rimasto un cantiere mai portato avanti, sequestrato e abbandonato.
Il parcheggio di via Panama, ai Parioli, non è mai diventato realtà e per tanti anni è rimasto un buco in un’area verde tutelata, nel cuore di un quadrante già devastato da ruderi e locali chiusi e mai demoliti.
Adesso la Luiss vuole farci un centro sportivo e un parco urbano, proprio vicino alla sua sede di viale Romania.
Il progetto Luiss per un nuovo centro polisportivo
Il progetto è arrivato in Comune, illustrato dagli uffici urbanistici di Roma Capitale, durante una commissione convocata da Tommaso Amodeo (LCG).
Pochi minuti per far sapere alle consigliere e ai consiglieri presenti con cosa avranno a che fare nelle prossime settimane.
In sostanza, è uno schema di assetto che vede collaborare il ministero della Cultura, la Regione e il Campidoglio, propedeutico alla proposta di progettualità definitiva.
Un passaggio individuato dal ministero stesso come necessario per arrivare alla conclusione urbanistica dell’iter.
La storia dell’ex Pup, in breve
La società che voleva costruire il parcheggio nell’ambito del Piano Urbano Parcheggi varato dalla giunta di Francesco Rutelli aveva presentato, a marzo 2010, solamente una Dia (dichiarazione di inizio attività) sfruttando la legge Tognoli, quella che permette di realizzare parcheggi senza troppi fronzoli qualora siano “pertinenziali” rispetto alle abitazioni limitrofe.
Per la magistratura romana, però, era un escamotage per speculare e così bloccò tutto.
Nel 2011 ci fu lo stop definitivo.
Il buco, creato dall’apertura del cantiere quasi subito fermato, è rimasto e perdura da 13 anni.
L’accordo tra ministero, Regione e Comune
Luiss, l’università privata di Confindustria, ha tra i suoi obiettivi quello di trasformare quel pezzo di terra a via Panama, circa 13mila metri quadrati, in un centro polifunzionale: un parco urbano, parcheggi di servizio fissi e a rotazione, campi sportivi.
“Questo schema migliora le condizioni attuali dell’area, che oggi si presenta come un grande cantiere dismesso in seguito a vicende giudiziarie, tra Villa Ada e Monte Antenne“, spiegano gli uffici.
Per l’ateneo e per il ministero alla Cultura si tratta di un progetto di interesse pubblico.
Anche perché, come è stato accennato in sede di commissione “è previsto che si stipulino convenzioni con il II municipio per la fruizione pubblica del centro“.
L’iter urbanistico per arrivare a dama
Dopo l’approvazione dello schema di assetto da parte della commissione urbanistica, tutto dovrà arrivare in assemblea capitolina.
Anche perché ci sarà una modifica della SUL, la superficie utile lorda, rispetto a quanto non sia già oggi.
Una variante che dovrà essere approvata dalle forze politiche capitoline.
D’altronde l’area è classificata come di valenza paesaggistica e il PTPR, il piano paesaggistico regionale, prevede che avvenga tutto dopo un accordo tra le istituzioni completo.
La Regione ha dato l’ok il 6 ottobre 2023, manca Roma Capitale.
Un nodo, che dovrebbe essere presto sciolto, è sulla proprietà: se in un primo momento gli uffici hanno parlato di “area privata, ma nella documentazione pervenuta si legge di un accordo tra Luiss e proprietà“, alla domanda del consigliere Marco Di Stefano (Noi Moderati-FI), la risposta è stata: “La proprietà è della Luiss“.
Per ora siamo alle carte, ancor prima dell’iter urbanistico.
Ci vorranno mesi.
Non è escluso che i comitati di quartiere e altre associazioni si interesseranno del tema.
D’altronde siamo dentro Villa Ada, nel Parco Rabin.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 17 gennaio 2024 sul sito online “Roma Today”)