Foto d’archivio
Le critiche mosse dalle associazioni ambientaliste e dalle opposizioni non hanno scalfito il percorso intrapreso.
La proposta di legge regionale finalizzata a rendere abitabili magazzini, garage e cantine, prosegue infatti nel suo percorso.
Il provvedimento è stato recentemente sottoposto al vaglio della commissione urbanistica della regione Lazio incontrando il parere contrario da parte degli esponenti del M5s e del PD.
La legge, come si legge nella sua premessa, si pone l’obiettivo di “limitare il consumo di nuovo territorio”.
Punta di riuscirvi attraverso “un più efficace riutilizzo dei volumi esistenti” e, sul piano della sostenibilità ambientale, lega il recupero dei piani seminterrati al ricorso a fonti energetiche rinnovabili ed anche ad opere di isolamento termico, ad esempio mediante la realizzazione di intercapedini.
Non tutti i garage ed i magazzini possono però essere destinati a scopi abitativi e, neppure, ad attività commerciali.
I seminterrati che non diventeranno case
Gli immobili che non possono essere trasformati, come si legge all’articolo 7 della proposta di legge, non includono quelli soggetto a rischio idrogeologico, gli edifici facente parte di condomini costituiti da più di 8 unità immobiliari, gli immobili ricadenti negli insediamenti storici.
Il provvedimento esclude inoltre i locali dell’Ater e gli immobili sottoposti a ordinanza di sospensione dei lavori o di demolizione.
I comuni possono comunque, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, “possono disporre l’esclusione di parti del territorio dalla sua applicazione”.
Va però motivata, con un atto di consiglio, sulla base di specifiche ed esigenze di tutela paesaggistica o igienico-sanitaria, di difesa del suolo e di rischio idrogeologico.
La contrarietà di Legambiente
Nel suo ultimo passaggio in commissione, come anticipato, il provvedimento ha incassato alcune critiche.
Non sono le prime visto che, già in precedenza, era stato messo all’indice da Legambiente.
Secondo l’associazione del cigno verde, infatti, il provvedimento va in senso “del tutto opposto alle politiche di adattamento del territorio davanti ai mutamenti climatici che invece andrebbero costruite”.
Per il suo presidente regionale Roberto Scacchi, basta pensare “drammatici momenti vissuti proprio nei seminterrati e nelle cantine di mezza Italia ad ogni evento meteoclimatico estremo” per suggerire di non approvare la legge.
Le critiche in commissione
Critiche, nel corso dell’ultima seduta di consiglio, sono state espresse dal consigliere M5s Adriano Zuccalà, preoccupato per gli effetti del radon, il gas sprigionato dai materiali tufacei con cui molte cantine e garage sono realizzati, e dal consigliere Massimiliano Valeriani.
Per quest’ultimo “la qualità della vita e la salubrità” non sarebbero tutelate da questa legge che “sembra piuttosto ispirarsi a criteri di beneficio economico”.
Interessi economici che in qualche misura effettivamente la ispirano visto che, si legge nella proposta, nasce anche per “contribuire alla ripresa del settore edile caratterizzato da un lungo periodo di crisi”.
La risposta alle critiche
“Trovo incredibili e completamente senza senso le critiche mosse dalle opposizioni di speculazione edilizia della proposta di legge, visto che il testo, puntando a rendere abitabili vani e locali seminterrati, al contrario contrasta di fatto il ricorso all`utilizzo di lotti di terreno inedificati ed il consumo di nuovo prezioso suolo – ha commentato Micol Grasselli, prima firmataria della proposta – Segnalo inoltre che tra gli obbiettivi c’è la volontà di favorire il contenimento dei consumi energetici; ogni progetto di recupero ad uso abitativo dei vani e dei locali ad uso residenziale, terziario o commerciale deve infatti prevedere interventi di isolamento termico, risparmio idrico e di ricorso a fonti energetiche rinnovabili. Dunque la proposta, al contrario, contribuisce fattivamente alla realizzazione degli obbiettivi di contrasto al cambiamento climatico entro il 2030 come indicato dall’Europa”.
La proposta di legge, nata dalla “sintesi” di tre provvedimenti presentati dal centrodestra, si avvia comunque a concludere il suo iter amministrativo.
Il nuovo testo, che porta le firme di Laura Cartaginese (Lega), Micol Grasselli (Fratelli d’Italia) e Nazareno Neri (Noi Moderati) prevede un’altra seduta, per l’11 dicembre in commissione urbanistica.
Per l’approvazione ci vorranno alcuni mesi ma, verosimilmente, avverrà nel 2024.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 6 dicembre 2023 sul sito online “Roma Today”)