Nell’ambito dell’European Green Deal, il 22 giugno 2022 la Commissione europea ha proposto un regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Sustainable Use of Plant Protection Products Regulation – SUR) come parte di un pacchetto di misure per ridurre l’impronta ambientale del sistema alimentare dell’Ue.
Ma questa proposta di regolamento, così come modificata dagli eurodeputati in seduta plenaria, è stata respinte ieri dal Parlamento europeo con 299 voti contrari, 207 favorevoli e 121 astenuti.
Un voto con il quale il Parlamento europeo ha chiuso negativamente la prima lettura e ora il Consiglio europeo deve decidere la propria posizione sulla proposta per determinare se verrà definitivamente respinta o tornerà all’Europarlamento per una seconda lettura.
Gli eurodeputati di destra, insieme all’estrema destra, sono riusciti a indebolire il testo proposto dalla Commissione Ue in alcune aree cruciali.
Oltre ad adottare obiettivi di riduzione senza senso, hanno anche rimosso la protezione nelle cosiddette aree sensibili – asili nido, scuole, ospedali e ospizi – e hanno cancellato le norme vincolanti per la gestione integrata dei parassiti, che sarebbero stati uno strumento importante per attuare pratiche sostenibili nell’agricoltura.
Alla fine, il testo si era trasformato in qualcosa di così incoerente perché qualcuno potesse sostenerlo e gli europarlamentari non sono riusciti a proteggere la salute umana e del pianeta.
La relatrice, l’austriaca Sarah Wiener di Die Grünen – Die Grüne Alternative (Verdi/ALE), ha commentato: «I membri del Parlamento europeo non sono riusciti a trovare un accordo su una posizione sulla proposta di regolamento sui pesticidi.
Si tratta di un duro colpo per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Per dirla senza mezzi termini: la maggior parte degli eurodeputati attribuisce ai profitti delle grandi aziende agricole maggiore importanza che alla salute dei nostri figli e del pianeta.
I negoziati sono in corso da mesi e siamo riusciti a ottenere un rapporto forte in seno alla commissione ENVI.
Ma spinti dai grandi interessi agricoli, gli eurodeputati di estrema destra e di destra, insieme ad alcuni membri di Renew e S&D, hanno votato in plenaria a favore di una relazione che si è rivelata molto debole.
Soprattutto quando si tratta di tutela della salute pubblica e della biodiversità, nonché di sostegno agli agricoltori.
L’obiettivo della SUR è dimezzare l’uso di pesticidi chimici entro il 2030, ma senza norme vincolanti per la lotta integrata e senza monitoraggio si tratta di puro greenwashing.
Semplicemente non era un testo per cui potessimo votare in tutta coscienza.
Una scellerata alleanza tra estrema destra, conservatori e liberali ha sentito l’odore del sangue ed è riuscita a uccidere l’intera posizione del Parlamento votando anche contro il rinvio in commissione.
Questo significa che i negoziati del trilogo non possono iniziare e che non ci sarà una nuova regolamentazione sull’uso sostenibile dei pesticidi».
Per Friends of the Earth Europe, «la maggioranza del Parlamento europeo ha respinto la proposta della Commissione di ridurre l’uso di pesticidi nell’Ue, pilastro del Green Deal europeo, cedendo agli sforzi di lobbying dell’agroindustria.
Nonostante l’ampio consenso scientifico e dell’opinione pubblica sulla necessità di eliminare gradualmente i pesticidi, l’ambiziosa originaria proposta di regolamento della Commissione è stata fortemente annacquata con l’adozione di emendamenti che sopprimono gli obiettivi nazionali vincolanti e le norme per la gestione integrata dei parassiti.
Il risultato è che i deputati hanno deciso di votare contro la proposta svuotata nel suo insieme».
Clara Bourgin, campaigner per il cibo, l’agricoltura e la natura di Friends of the Earth Europe, denuncia: «Gli eurodeputati conservatori hanno dato il colpo finale alla cruciale legge sulla riduzione dei pesticidi.
Ora siamo tornati al punto di partenza, senza alcuna proposta per affrontare la crisi della biodiversità, garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e proteggere la salute delle persone.
Quando i politici si sveglieranno e smetteranno di preferire gli interessi di un’industria tossica rispetto ai cittadini che dovrebbero rappresentare?»
Madeleine Coste, direttrice di Slow Food Advocacy, aggiunge: «La maggioranza del Parlamento ha deciso di schierarsi con l’agroindustria e i suoi alleati, che hanno esercitato pressioni contro questa proposta negli ultimi due anni, ignorando il consenso scientifico sulla necessità di trasformare il nostro attuale sistema alimentare.
E’ scandaloso che le voci degli scienziati e dei cittadini vengano ignorate in questo modo, ed è una prospettiva preoccupante per il destino della strategia dell’UE Farm to Fork e per la transizione verso sistemi alimentari sostenibili».
Yoann Coulmont, campaigner di Générations Futures, conclude: «Questo regolamento rappresentava una parte importante del Green Deal sull’agricoltura e un’opportunità per avviare la transizione dei sistemi agroalimentari a livello dell’Ue.
Gli eurodeputati conservatori hanno perso la barca, peggio ancora: l’hanno affondata, con tutti gli sforzi per garantire il diritto a un ambiente sano e una sovranità alimentare sostenibile».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 23 novembre 2023 sul sito online “greenreport.it”)