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Home Approfondimenti

Noaa: «Giugno 2019 è stato il più caldo mai registrato nel mondo»

21/07/2019
in Approfondimenti, Archivi, Governo del territorio, Natura, News, Piani territoriali
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Secondo l’autorevolissima National oceanic and atmospheric administration del Dipartimento del commercio Usa, «il mese scorso, la Madre Terra ha lavorato sudando.

Le temperature torride hanno reso il giugno 2019 il giugno più caldo mai registrato al mondo.

E, per il secondo mese consecutivo, il caldo ha portato la copertura del ghiaccio marino antartico a un nuovo minimo per giugno».

A livello globale, la temperatura superficiale terrestre e oceanica è stata di 1,71 gradi Fahrenheit sopra la media del XX secolo di 59,9° F ed è stata la più alta per giugno nel periodo 1880-2019. 

Giugno 2019 ha battuto di 0,04° F il record precedente stabilito nel 2016. 

Nove dei 10 giugni più caldi si sono verificati a partire dal 2010.

Nella top ten dei giugni più caldi c’è quello del 1998, attualmente classificato come l’ottavo giugno più caldo mai registrato.

Giugno 2019 segna anche il 43esimo giugno consecutivo e il 414esimo mese consecutivo con temperature, almeno nominalmente, superiori alla media del XX secolo.

 Le temperature più calde registrate nel giugno del 2019hano colpito l’Europa centrale e orientale, la Russia settentrionale, Asia, Africa, Sud America, Oceano Indiano settentrionale e aree del Pacifico e dell’Oceano Atlantico. 

A giugno 2019 nessuna area terrestre o marina ha registrato temperature minime record.

La temperatura media della superficie terrestre a giugno è stata di 2,41° F sopra la media del XX secolo di 55,9° F. 

E’ la temperatura più alta registrata sulle terre emerse a giugno nei 140 anni per i quali esistono registrazioni globali, superando il precedente record di + 2,34° F fissato nel 2015.

Le più importanti escursioni termiche rispetto alla media sono state registrate nell’Europa centrale e orientale, nella Russia centro-settentrionale, nel nord-est del Canada e nel Sud America meridionale, dove le temperature sono state in media superiori di 3,6° F rispetto alla media 1981-2010 e anche superiori. 

Gli unici casi di temperature inferiori alla media di giugno sono state registrate in alcune zone dell’Asia occidentale e dell’Antartide, dove le temperature sono state s di almeno 1,8° F al di sotto della media delle minime 1981-2010.

Sud America, Europa, Africa, regione hawaiana e Golfo del Messico hanno avuto il loro giugno più caldo degli ultimi 110 anni di storia. 

L’Asia e i Caraibi hanno avuto rispettivamente il loro ottavo e nono giugno più caldo dal 1910, quando le registrazioni continentali. 

Il Nord America e l’Oceania hanno avuto il loro giugno più caldo rispettivamente dopo quelli del 2009 e del 2012.

A giugno la temperatura media globale della superficie del mare è stata di 1,46° F sopra la media mensile del XX secolo di 61,5° , in linea con il 2016 come massima temperatura oceanica mondiale registrata a giugno. 

Il giugno 2019 è stato, insieme all’agosto 2015, all’aprile 2016 e al giugno 2016, il decimo mese con la temperatura media mondiale dell’oceano più alta tra tutti i mesi (1.674 mesi) registrati. 

I 10 record mensili della temperatura oceanica globale si sono verificati tutti a partire dal settembre 2015.

Giugno 2019 è stato il 20esimo giugno consecutivo con l’estensione del ghiaccio marino artico al di sotto della media. secondo un’analisi del National Snow and Ice Data Center che utilizza i dati di Noaa e Nasa.

Quella del 2019 è stata la seconda estensione minima di ghiaccio marino del Mare Artico per giugno nei 41 anni in cui sono stati raccolti i dati, arrivando a  475.000 miglia quadrate (10,5%) sotto la media del periodo 1981-2010 e 46.0000 miglia quadrate in più rispetto al minimo storico stabilito nel giugno 2016.

Giugno 2019 segna il quarto giugno consecutivo nel quale l’estensione del ghiaccio marino in Antartide è stata inferiore alla media: meno 425.000 miglia quadrate (8,5%) rispetto alla media del periodo 1981-2010. 

Si tratta dell’estensione più piccola misurata a giugno nei 41 anni di registrazione dei dati, superando di 62.000 miglia quadrate il precedente record negativo del 2002.

Per quanto riguarda il calcolo delle temperature medie terrestri e marine globali da inizio anno, la Noaa dice che sono state di «1,71° F sopra la media del XX secolo di 56,3° F,  in linea con il 2017 come le seconde più alte da gennaio a giugno nei 140 anni di dati. 

Solo gennaio-giugno 2016 (+ 2,00° F) è stato più caldo».

Nell’emisfero occidentale le escursioni termiche più significative rispetto alla media sono state osservate in particolare in Alaska, Canada occidentale e Russia centrale, dove la temperatura è stata almeno di + 5,4° F sopra la media del periodo.

Intanto, gran parte degli Stati Uniti contigui e del Canada meridionale subivano ondate di freddo, con temperature di almeno 1,8° F al di sotto della media o più fredde.

A gennaio-giugno temperature record sono state registrate in tutta la parte centrale dell’America del Sud, nella metà meridionale dell’Africa, in Nuova Zelanda e nei suoi oceani, così come in Alaska, Canada occidentale, Messico, Mare di Bering, Oceano Atlantico, Madagascar e Oceano Indiano e in tutta l’Asia orientale. 

Durante il periodo gennaio-giugno 2019, nessuna area terrestre o oceanica ha registrato temperature fredde record.

5 continenti su 6 a gennaio-giugno hanno avuto temperature massime che classificano il periodo tra i 4 più caldi mai registrati, con il Sud America che ha registrato il record dell’anno più caldo e l’Oceania con una temperatura da gennaio a giugno quasi record.

La temperatura media annuale della superficie terrestre da inizio anno è stata di 2.68° F sopra la media del XX secolo di 45.0° F, la terza più alta tra gennaio e giugno dopo il 2016 (+ 3,35° F) e il 2017 (+ 2,79° F).

La temperatura media globale della superficie del mare da gennaio a giugno è stata la seconda più alta nel periodo 1880-2019 con 1,33° F sopra la media del XX secolo di 60,9° F. 

Solo il gennaio-giugno 2016 (+1,51° F) è stato più caldo del gennaio-giugno 2019.

 

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 19 luglio 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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