Nuovo blitz di «Ultima Generazione» nella Capitale.
Circa una decina di attivisti hanno gettato un liquido nero, carbone vegetale, nella Fontana di Trevi, al centro di Roma.
Con uno striscione per la campagna «non paghiamo il fossile», anche considerato quello che sta accadendo «in Emilia Romagna», i giovani ambientalisti, per sensibilizzare sulla loro causa, si sono posizionati in piedi dentro alla Fontana, urlando «il nostro paese sta morendo», tra gli insulti dei passanti e dei turisti.
A interrompere l’azione, la polizia locale sul posto.
L’ultimo attacco alla Barcaccia il 1° aprile
L’ultimo blitz degli attivisti per l’ambiente nel cuore di Roma era accaduto il 1° aprile scorso ai danni della «Barcaccia» di piazza di Spagna che era stata riempita di vernice nera.
L’azione è stata seguita in diretta da centinaia di turisti che hanno filmato la scena.
Dopo aver colorato l’acqua uno di loro ha brandito uno striscione con la scritta «Nofossil».
Dopo Palazzo Strozzi a Firenze ora è toccato a un altro simbolo architettonico finire sotto l’attacco degli imbrattatori.
Scopo dichiarato: difendere l’ambiente.
Scopo raggiunto: ferire la Grande Bellezza (e farsi odiare dalla gente).
Gli attivisti – come sempre – spiegano che si tratta di un liquido innocuo, per la precisione a base di carbone vegetale.
L’ira del sindaco di Roma
«Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico.
Oggi imbrattata la Fontana di Trevi.
Costoso e complesso il ripristino, sperando che non ci siano danni permanenti.
Invito gli attivisti a misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti».
Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Che aggiunge: «Per pulire Trevi si buttano 300 mila litri d’acqua».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 21 maggio 2023 sul sito online del quotidiano “La Stampa”)