Foto d’archivio
L’Orso M90 è stato ucciso.
Nel corso del pomeriggio di martedì 6 febbraio una squadra del Corpo forestale trentino ha prelevato e abbattuto l’esemplare in una zona di montagna della Bassa Val di Sole, dando così esecuzione al decreto firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti nel corso della mattinata.
Il provvedimento di Fugatti, che ha anche presentato un piano per abbattere fino a 8 orsi all’anno, era arrivato con il parere favorevole dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
“L’animale è stato identificato mediante l’osservazione del radiocollare e delle marche auricolari”, si legge nel comunicato.
M90 era l’unico esemplare dotato di radiocollare attivo in Provincia di Trento.
“M90 era un animale pericoloso, secondo la scala di problematicità riportata nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace), alla luce della sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane”.
“Più volte aveva seguito intenzionalmente le persone”.
L’episodio che ha causato infine la condanna a morte dell’esemplare risale a domenica 28 gennaio, quando l’orso ha inseguito per circa 800 metri una coppia di fidanzati 30enni in passeggiata lungo la strada forestale sopra l’abitato di Ortisè, nel territorio comunale di Mezzana, in val di Sole.
Ispra ha esaminato la storia dell’orso, già noto per le sue scorribande in Val di Sole probabilmente alla ricerca di cibo.
La scorsa estate, ad esempio, ha aggredito una cavalla in una malga.
Le reazioni indignate di animalisti e ambientalisti non sono servite.
Sul sito di Animalisti Italiani Onlus il presidente Walter Caporale sostiene che non si sia fatto nulla per vietare agli abitanti l’accesso ad alcune aree a rischio e lamenta il ricorso esclusivo “all’estrema ratio dell’abbattimento, a discapito della tutela della specie”.
“L’Ispra ha espresso parere favorevole, definendo M90 confidente e problematico, ma aveva anche suggerito la cattura e l’allontanamento come possibile alternativa.
Fugatti ha optato per l’uccisione.
E noi Animalisti saremo in rivolta!”, conclude Caporale.
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha invece presentato una richiesta di accesso agli atti in merito al parere dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha dato il via libera all’uccisione dell’orso.
“Vogliamo comprendere su quali elementi si fonda il parere dell’Istituto”, spiega Enpa.
“È doveroso ricordare che le norme prevedono anche misure alternative rispetto all’uccisione di un animale che, peraltro, non ha mai attaccato nessuno”.
Un altro aspetto che Enpa intende chiarire è quello relativo alle presunte misure di dissuasione adottate dalla PAT per evitare ogni possibile contatto tra M90 e l’uomo.
“È nostra convinzione che al riguardo la Provincia non abbia fatto assolutamente nulla, così come non ha fatto nulla né per informare residenti e turisti circa le presenza degli orsi, né per ottimizzare la convivenza con i plantigradi.
A nostro avviso – prosegue l’associazione animalista – il disegno di Fugatti è chiaro: cerca il casus belli”.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 6 febbraio 2024 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)