Gli orsi Jj4 e Mj5 non potranno essere uccisi almeno fino al 27 giugno.
Lo ha deciso il Tar di Trento accogliendo il ricorso presentato dalla Lav, insieme a Enpa e Oipa, contro le ordinanze di abbattimento del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
“La vita degli orsi per ora è salva”, scrive la Lega antivivisezione.
Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e Lav, si apprende, depositerà l’approfondimento richiesto del progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio sicuro, sostenendone interamente le spese.
Il 14 dicembre ci sarà l’udienza di merito del Tar e, ad avviso della Lav, in realtà è fino a quella data che i due esemplari non possano essere uccisi.
Il 5 aprile scorso l’orsa Jj4 ha ucciso Andrea Papi, il runner 26enne che stava scendendo di corsa dal monte Peller per far rientro a casa, dove era atteso per cena.
L’esemplare era poi stata catturata undici giorni dopo.
Il plantigrado di 17 anni è nato in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, Joze e Jurka, rilasciati tra il 2000 e il 2001, nell’ambito del progetto Life Ursus.
Il 22 giugno del 2020, l’orsa Jj4 aveva già aggredito due persone, padre e figlio, sul monte Peller.
La Giunta provinciale di Trento ne aveva chiesto l’abbattimento.
L’ordinanza di cattura, tuttavia, venne annullata dal Tar.
Jj4 è stata quindi dotata di radiocollare, che tuttavia era scarico e non trasmetteva più i dati relativi agli spostamenti.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 26 maggio 2023 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)