Articolo pubblicato il 14 ottobre 2014 sul sito “Edduburg” con la seguente premessa: “Chi legge il testo del disegno di legge approvato dalla giunta Pigliaru dubbi non ne ha: è un provvedimento peggiore del mostruoso “piano casa” del berlusconiano Cappellacci. Il dubbio è: che relazione c’è tra questo ddl e la decisione di seppellire il c.d. “piano paesaggistico dei sardi”? La Nuova Sardegna, 12 ottobre 2014, con postilla
Ma quale tutela del paesaggio?
Si ritorna alle regole del governo Soru ma la legge per l’edilizia, una sorta di Piano casa aggiornato, regala cubature e permessi di ampliare in aperto contrasto con lo spirito stesso del piano paesaggistico.
Superata la fase della gioia per la resurrezione apparente del Ppr, gli ecologisti guardano con stupore le norme del Ddl varato dalla giunta Pigliaru e non lesinano le critiche: «Va bene la revoca totale del Pps di Cappellacci, ma il Piano casa che si vorrebbe rendere permanente con questo disegno di legge non sta né in cielo né in terra – attacca Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico – siamo di fronte a resort giganteschi che potranno crescere di un quarto, metri cubi in più nei centri storici… no, non ci siamo. Spero che il consiglio regionale faccia giustizia, altrimenti sarà battaglia su ogni fronte».
Gruppo di intervento giuridico, Stefano Deliperi:
«Spero che il consiglio regionale faccia giustizia, altrimenti sarà battaglia su ogni fronte»
Deliperi aveva fatto ricorso al Tar per ottenere la revoca della prima delibera firmata dalla giunta Cappellacci, quella che doveva dare la spinta iniziale alla revisione del Ppr di Soru.
E ora manifesta un sospetto: «Questa decisione arriva a quattro giorni dalla trattazione di fronte al giudice amministrativo, è un dato significativo.
Diciamo che è stato necessario aiutare la giunta regionale a capire quello che andava fatto ed è la conferma di quanto gli ecologisti che guardano le norme ed evitano di fare gazzosa hanno sostenuto fin dal primo momento».
«Comunque va bene – va avanti Deliperi – prendiamo atto con piacere di questa correzione un po’ tardiva.
Ora si tratta di correggere anche questo strano Piano casa, che a una prima lettura sembra allinearsi con le norme devastanti imposte con il decreto Sblocca-Italia».
Deliperi ricorda quello che è accaduto nel passato recente: «Se qualcuno si domanda il perché dei nostri sospetti, vada a vedere chi ha beneficiato in Sardegna dei Piani casa firmati da Cappellacci.
Io ricordo Romazzino, tanto per fare un esempio.
Chi parlava di dare una stanzetta in più alle famiglie di pensionati si è trovato di fronte a qualche suite a cinque stelle.
Ma sembra che questi fatti non abbiano insegnato nulla a nessuno, visto che ora si vuol dare ai padroni dei resort la possibilità di costruire piscine e centri benessere nella fascia dei trecento metri.
No, così non va. Dovremo discutere ancora e a lungo».
Deliperi appare deciso a non arretrare di un metro: «In questo periodo si sono visti sedicenti ambientalisti muoversi nei corridoi della Regione, pronti a gioire per ogni segnale positivo.
La decisione assunta dalla giunta regionale di evitare il confronto davanti al Tar dimostra che coi comunicati e con le parole si fa poco, il confronto su temi centrali come quelli del paesaggio e dell’ambiente deve svolgersi sul terreno giuridico».
Mauro Gargiulo del Wwf legge una «continuità berlusconiana» nel Ddl della giunta Pigliaru e ne critica aspramente il contenuto: «La fascia dei trecento metri dalla linea di battigia dovrebbe essere intoccabile – avverte – e invece si autorizzano nuove cubature negli spazi più pregiati. Sono scelte prive di senso, che a mio giudizio non avranno neppure l’effetto di rilanciare positivamente l’attività edilizia sana, ma soltanto la speculazione».
Gargiulo si schiera con forza dalla parte del paesaggio: «Come Wwf siamo contro ogni deroga alle norme del Codice Urbani, che mi pare vengano seriamente messe in discussione con queste decisioni.
È davvero inaccettabile che si pensi ad aumentare ancora le cubature mentre Genova deve affrontare un nuovo disastro legato all’eccesso di cemento e alle costruzioni incontrollate.
È ora di dire basta, noi ci batteremo con ogni mezzo».
Italia Nostra, Maria Paola Morittu:
«Si rilancia il Ppr di Soru e poi si presenta una norma che è in deroga totale»
«Sono allibita»: Maria Paola Morittu di Italia Nostra usa una sintesi chiara per definire il proprio giudizio sulla legge per l’edilizia, un Piano casa di centrosinistra che per le associazioni annuncia un nuovo assalto alle coste e ai centri storici: «Non capisco come da una parte si rilanci il Ppr di Soru e dall’altra si voglia far passare questa leggina, che è in deroga totale al piano».
L’analisi di Morittu è spietata: «La Regione, assessore Cristiano Erriu in testa, ci aveva assicurato che il famigerato articolo 13 del Piano casa di Cappellacci, quello che contiene le deroghe e apre la strada ai costruttori, sarebbe stato abrogato.
Invece ce lo ritroviamo qui, nel nuovo disegno di legge, in versione persino peggiore.
Quelle che erano deroghe contenute in un provvedimento straordinario, dunque provvisorie, l’amministrazione Pigliaru vuole farle diventare legge e quindi definitive».
Secondo Morittu l’illegittimità dell’articolo 13 è stata già ampiamente confermata dal giudice amministrativo: «Ci sono due decisioni del Tar e una del Consiglio di Stato, non riesco a capire come abbia fatto la Regione a non tenerne conto. Qui si torna indietro, superando Cappellacci nella corsa incontro ai costruttori».
Secondo Morittu chi ha già beneficiato delle nuove volumetrie del vecchio Piano casa potrà presentarsi ancora all’incasso: «Solo nel caso in cui risultino cubature residue, un’esplicita ammissione del fatto che la nuova legge sarà più permissiva della vecchia».
La dirigente di Italia Nostra insiste: «Con questo Ddl si va contro persino ai regolamenti comunali, è una cosa inaccettabile».
Nessuno sconto alla Regione, la battaglia è annunciata: «Ci muoveremo in ogni sede – conferma Maria Paola Morittu – per fermare questa legge ispirata da consulenti vicini ai costruttori. È assurdo parlare di Ppr e di tutele, quando poi l’orientamento è di rianimare le betoniere. Davvero non pensavo che si potesse fare peggio del governo Cappellacci, invece ci sono riusciti».
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva Giulio Andreotti.
Ovviamente, se i fatti testimoniano che ci si azzecca il peccato non c’è.
Noi forse facciamo peccato, perché pensiamo, con Deliperi e Morittu, che l’annullamento (tardivo, e a questo punto inutile) è stato la copertura per far passare l’incredibile riproposizione, addirittura peggiorata, del famigerato “piano casa” di Cappellacci.
Se abbiamo peccato o no lo diranno i fatti: se la Giunta Pigliaru ritirerà il suo provvedimento saremo contenti di aver peccato.