Una foresteria di quattro stanze, uno spazio dedicato a realizzare e vendere formaggi.
E poi ancora un bar, una sala lettura, delle aule didattiche.
Queste ed altre funzioni saranno ospitate all’interno della Vaccareccia,
La nuova pelle della Vaccareccia
Il progetto di restyling dello storico casale della Caffarella, è stato rivelato nella giornata di domenica 26 novembre.
L’immobile infatti beneficia d’un investimento di 6,5 milioni di euro con cui l’amministrazione cittadina non mira al semplice restauro.
Con i fondi a disposizione si punta alla “rifunzionalizzazione” dell’intero complesso, in modo che possa tornare a nuova vita, tenendo insieme attività di tipo tradizionale e nuove esigenze.
“Questo intervento di recupero e rifunzionalizzazione del Casale della Vaccareccia, un complesso di edifici di grande pregio inseriti in un contesto di straordinario valore storico, ambientale e agricolo, rientra a pieno titolo nel nostro programma di valorizzazione dei tanti beni pubblici dismessi e abbandonati che si trovano nei nostri parchi e nelle ville storiche” ha commentato l’assessora al patrimonio Sabrina Alfonsi.
Quali attività saranno ospitate nel casale
Nel dettaglio cosa prevede il progetto?
Il casale, edificato nel 1547 dalla famiglia aristocratica Caffarelli, dopo anni di parziale abbandono è pronto a cambiare pelle.
Il piano terra e tutto intorno alla torre, verrà destinato ad uno spazio espositivo, con aule didattiche ed una sala conferenza.
Al primo piano invece troverà posto una foresteria di quattro stanze, di cui una destinata a persone con diversa abilità.
Queste camere verrebbero messe a disposizione degli studiosi e degli ospiti del parco che potranno usarla durante la loro attività di ricerca e divulgazione nelle aule del piano terra.
La Vaccareccia ha due stalle.
Una, più piccola, è stata interessata dai lavori avviati nel 2013 e non verrà toccata.
La stalla più grande invece diventerà una sala ristoro e verrà riorganizzata in modo da accogliere anche un bar ed una sala lettura.
Il fienile infine verrà restaurato per consentire, al suo interno, la produzione casearia e la contestuale attivazione di un punto vendita.
Inoltre, per rendere indipendenti gli accessi al punto vendita e alla zona produttiva, viene prevista una passerella esterna metallica fruibile anche da persone con disabilità.
La stalla grande non è stata oggetto di intervento durante i lavori 2013-2016 e il suo stato di conservazione risulta notevolmente peggiorato.
La rifunzionalizzazione della stalla grande prevede la realizzazione di una sala ristoro, una sala lettura e un bar.
Un modello da esportare
Il casale che Antonio Cederna, il padre spirituale del parco dell’Appia Antica, voleva diventasse il cuore della Caffarella, sarà quindi ripensato puntando su un modello di partenariato pubblico e privato.
È un approccio che in generale l’amministrazione sta seguendo per consentire “ai cittadini in forma associata, soggetti del terzo settore e del privato sociale” ha spiegato Alfonsi, di “proporre progetti per il riutilizzo di questi spazi per destinarli ad attività culturali, ambientali e sociali”.
Nello specifico della Caffarella si tradurrà, tra le altre cose, nell’attività di produzione e vendita di prodotti lattiero caseari.
E sarà quindi a sua volta “un modello esportabile” ha sottolineato l’assessora capitolina, “ai grandi parchi di recente acquisizione” dove sia possibile ipotizzare la nascita e lo sviluppo di “attività agricole per la produzione di cibi locali di ottima qualità”.
Ed è anche per questo motivo che la riqualificazione della Vaccareccia ha un’importanza che supera anche i confini della Caffarella, della cui valle, da oltre 500 anni, resta un incontrastato simbolo.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 28 novembre 2023 sul sito online “Roma Today”)