I liquami delle acque nere che versano in un fosso sotto la Roma-Fiumicino
Il 12 marzo è avvenuta la consegna ufficiale all’XI municipio delle strade realizzate all’interno del piano di zona B39 Ponte Galeria, nella Piana del Sole a Roma ovest.
Un atto amministrativo che i residenti, circa 2mila persone, attendevano dal 2010, con le palazzine costruite fin dal 2006.
Un passo avanti, in un piano di zona nato e sviluppatosi con gravi problemi e inadempienze.
Ma c’è ancora molto da fare: le fognature non sono a norma, ogni estate le famiglie dormono con le finestre chiuse per i miasmi di una marana a cielo aperto che appesta il quartiere.
Il Comune condannato per Ponte Galeria
La svolta c’è stata sul finire dello scorso anno.
La seconda sezione civile del tribunale di Roma, a firma del giudice Corrado Cartoni, il 24 ottobre stabiliva che Roma Capitale, chiamata in causa dal Consorzio Ponte Galeria ed Edil Moter Srl, non aveva rispettato quanto era in obbligo di fare, cioè procedere al collaudo delle opere urbanistiche realizzate quasi vent’anni fa dalle ditte costruttrici e consegnate nel 2010.
Su pressione del comitato di quartiere, supportato dai legali di Asia Usb, dopo una serie di denunce ed esposti alla Procura della Repubblica, il Consorzio nel 2021 ha chiamato in causa il Comune.
Che già nel 2014 era stato ritenuto inadempiente anche dall’Anac, l’agenzia nazionale anticorruzione.
Strade consegnate al municipio dopo 15 anni
In seguito alla sentenza, il Campidoglio ha concluso i collaudi delle opere e solo nel mese di marzo è arrivata la consegna ufficiale delle strade: via Santa Teresa di Gallura, via Palau, via Giuseppe Albenga, via Aldo Bibolini, via Antonio Mattioni, via Lorenzo Allievi.
Da questo momento, quindi, saranno i dipartimenti competenti (Csimu e PAU, il dipartimento tutela ambientale tramite il servizio giardini) e le municipalizzate come Ama, a doversi prendere carico della manutenzione di marciapiedi, aree verdi e manto stradale.
E a dover adeguare la segnaletica stradale che, ancora oggi, è quella apposta provvisoriamente in quella che fino a pochi giorni fa era considerata ancora “area di cantiere”.
La mancata bonifica di una fogna a cielo aperto
“Il merito è esclusivamente nostro – rivendica Daniele Galassi, proprietario di un immobile a via Bibolini e membro del comitato di quartiere – adesso vengono a fare i sopralluoghi e si attestano un risultato che non è il loro.
C’è una condanna da parte dei giudici, arrivata con le nostre continue pressioni, con le nostre denunce.
La situazione, poi, è ancora critica.
C’è una fogna a cielo aperto, dal lato di via Palau, che necessita una bonifica da anni.
Le pompe di sollevamento, quelle che servono a far defluire i liquami nelle condotte, sono danneggiate da tempo: il Comune deve sbrigarsi a sottoscrivere un contratto di servizio con Acea per la manutenzione“.
“I liquami finiscono nel Tevere“
Le condizioni di vita, in quel piano di zona, non sono delle migliori.
Soprattutto d’estate: “Immagini cosa significhi vivere lì – continua Galassi – d’estate, con una pozza di cacca a cielo aperto.
Io abito a 200 metri e chiudo le finestre d’estate, si figuri chi sta in via Palau e ci affaccia sopra.
In quel condominio, ogni sei mesi, pagano dai 600 ai 1.000 euro di autospurgo, perché gli si riempiono i garage di liquami.
Liquami che finiscono in un fosso che scorre sotto la ferrovia Roma-Fiumicino, arrivano in un canale che si allaccia col Rio Galeria, che a sua volta finisce nel Tevere.
E tutta quella schifezza va in mare“.
Un danno ambientale enorme.
“Ho segnalato a RFI la situazione – conclude Galassi – perché il livello dei liquami sale sempre di più e in caso di piogge torrenziali potrebbero arrivare al livello della ferrovia, creando problemi ai convogli che passano“.
Lanzi (XI municipio):”Spero vicenda si concluda presto“
Sulla situazione si è espresso anche Gianluca Lanzi, presidente dell’XI: “Rimane irrisolto il problema della rete fognaria – scrive su Facebook – che non è stata ancora presa in carico dai soggetti competenti: il dipartimento CSIMU di Roma Capitale e il gestore Acea Ato 2.
Spero che anche questa vicenda si concluda al più presto.
Noi oggi abbiamo fatto la nostra parte“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 15 marzo 2024 sul sito online “Roma Today”)