Per riqualificare Villa Flora si riunirà un tavolo di confronto.
A istituirlo è il municipio XII con una direttiva di giunta, su proposta dei dipartimenti Urbanistica e Ambiente e in sinergia con la Sovrintendenza capitolina.
Vi parteciperanno i comitati cittadini, le associazioni culturali del territorio, quelle sportive, i frequentatori dell’area cani.
L’obiettivo finale è redigere un progetto di restyling che sia il più vicina possibile ai desideri del territorio.
Villa Flora è un parco storico del quartiere Portuense.
Gli edifici realizzati nel perimetro dell’area risalgono al XIX secolo, vedi il “Casino nobile”, anche denominato “villa Signorini” e le vecchie serre ottocentesche.
Sempre all’interno, in stato di abbandono, ci sono l’ex sede del servizio giardini, e l’ex oasi felina.
Oltre a i due appartamenti ex dimora del custode, uno dei quali tutt’ora occupato senza titolo, e il piccolo campo di calcio recintato e semi abbandonato, e la bocciofila.
Da 30 anni nel degrado
La villa storica (al confine con l’XIesimo), unica a non aver mai beneficiato di interventi di restauro strutturali, si trova in via Isacco Artom.
I cittadini per chiedere un intervento hanno raccolto 400 firme e depositato finanche un esposto in Procura per denunciarne le condizioni.
L’unico progetto, peraltro mai realizzato, per la villa risale alla sindacatura Veltroni del 2006, poi definanziato nel 2008 da Alemanno.
E ancora con Alemanno sono arrivati gli ultimi fondi stanziati per la messa in sicurezza del Casino Nobili e delle serre e per la messa in opera dell’area giochi, poi restaurata e ampliata di recente.
Nel dettaglio, il municipio chiede, in sinergia con la Sovrintendenza capitolina, di affrontare il tema del restauro del Casino Nobile e delle serre ottocentesche, di realizzare un progetto di riqualifica del verde con destinazione a progetti socio-culturali di tutti gli immobili presenti e della piazzetta davanti agli edifici, di destinare a uso pubblico i locali dell’ex ufficio giardini e dell’oasi felina e i due appartamenti degli ex custodi.
E poi ancora di regolarizzare definitivamente la destinazione ad area cani dell’ex campo di calcio Zarlenga e dell’area della bocciofila.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 5 febbraio 2024 sul sito online “Roma Today”)