La protesta dei trattori
Alla fine l’accordo sembra si sia trovato.
Dopo due giorni di trattativa con il Prefetto Lamberto Giannini, Digos e Questura, come fa sapere Ansa gli agricoltori che protestano contro le politiche europee si raduneranno a piazza San Giovanni, alle 10 di venerdì 9 febbraio.
La protesta dei trattori
Non è stato semplice mettere d’accordo le varie anime che compongono il movimento di protesta.
Gli agricoltori sono arrivati da tutta Italia alle porte della Capitale tra il 5 e il 6 febbraio, con una buona fetta di loro che si sono mossi da Umbria, Toscana, Alto Lazio e Abruzzo.
Da due giorni sono in presidio fisso in un terreno privato all’altezza di via Nomentana 1111, neanche cinque chilometri dal quartiere Città Giardino-Montesacro, con l’obiettivo di sfilare in tutta la città e raggiungere il Colosseo o il Circo Massimo.
Accordo su San Giovanni a numero chiuso
Ma non sarà così, anche se l’ex leader dei Forconi Danilo Calvani ha espresso la volontà di convocare una nuova manifestazione, presumibilmente la prossima settimana.
Lui rappresenta una delle anime della protesta, l’altra – quella che arriva in larga parte dalla Toscana – è “Riscatto Agricolo” di Salvatore Fais.
Dopo quarantotto ore di confronto, è stata concessa piazza San Giovanni, quella del Primo Maggio e di molte altre grandi manifestazioni politiche.
Sarà una protesta a numero chiuso: ammessi in 1.500 con dieci trattori, il simbolo della “rivolta” agricola che sta infiammando l’Italia dopo essere deflagrata in Francia.
Nessun corteo, per motivi di ordine pubblico e rispetto del diritto al movimento degli altri.
Probabilmente le forze dell’ordine scorteranno all’alba del 9 febbraio i dieci mezzi e i manifestanti direttamente al luogo della manifestazione.
Raccordo Anulare vietato
Per le stesse motivazioni che impediscono il corteo, Palazzo Valentino ha negato la possibilità di sfilare lungo il Raccordo Anulare.
Una richiesta avanzata sin dall’inizio dai leader degli agricoltori, appena giunti alle porte di Roma.
Ma impraticabile, perché manderebbe in tilt la viabilità nelle ore di punta creando disagi che si ripercuoterebbero su metà della città.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo l’8 febbraio 2024 sul sito online “Roma Today”)