Cumuli di rifiuti accatastati tra i tronchi tagliati, i rami secchi, ed i nastri gialli.
Continua ad essere questa la cartolina che la città restituisce ai romani ed ai suoi visitatori.
Ammassi di legname, ormai inutilizzabile, su marciapiedi e negli stalli dedicati al posteggio.
Gli alberi messi sotto sequestro
I cumuli di rami sono ciò che resta degli alberi che, a partire dalla scorsa estate, erano stati messi sotto sequestro.
L’iniziativa della procura, che aveva aperto un fascicolo contro ignoti, era arrivata dopo una serie di crolli che avevano interessato tutta la città.
Dal centro alla periferia, le notizie degli schianti di pini, platani, robinie, avevano finito per riempire le pagine della cronaca cittadina.
Al punto da spingere la magistratura ad avviare delle indagini su ciascuno di quegli improvvisi cedimenti.
Trattandosi di oltre trecento sequestri effettuati, nel giro di pochi mesi, in tutta la città, è stato necessario predisporre una corposa istruttoria.
I tempi di chi auspicava, dopo il taglio degli esemplari più a rischio, anche la rimozione delle relative ramaglie, si sono allungati.
Il Campidoglio ha così avuto l’intuizione, d’accordo con la procura, di coinvolgere la polizia locale per documentare, anche fotograficamente, i vari casi.
Così facendo, nel giro di poche settimane, l’istruttoria è stata chiusa ed è stato firmato il dissequestro.
I cumuli di rami rimasti a terra
A distanza di quasi due mesi però quei cumuli di rami, ormai diventati un ricettacolo di rifiuti, non sono stati rimossi.
Ora si sommano alle ramaglie che vengono depositate a bordo strada dopo le potature stagionali.
Con la differenza che queste ultime vengono rimosse mentre le prime, ormai, in molti casi, sono ancora al loro posto.
È il caso della robinia tagliata all’inizio dell’autunno in viale Giustiniano Imperatore, nella zona di San Paolo: è ancora a terra, con il suo nastro giallo sistemato insieme all’avviso di sequestro.
“Anche a Marconi ci sono dei cumuli di alberi tagliati e mai rimossi.
È il caso, ad esempio, di via Avicenna – ha segnalato Marco Palma, consigliere del municipio XI di Fratelli d’Italia – in quella strada i cumuli sono addirittura due, uno all’altezza del civico 45 e l’altro del civico 82 ed andrebbero rimossi perché limitano anche l’utilizzo della sede pedonale del marciapiede”.
Al di là dei singoli casi, che sarebbe complicato documentare visto che gli alberi sotto sequestro erano centinaia, resta il problema generale della loro rimozione.
La promessa disattesa
Ad inizio novembre l’assessora Alfonsi aveva dichiarato di aver trovato una procedura, coinvolgendo la polizia locale, grazie alla quale – aveva dichiarato – “saremo in grado, nelle prossime settimane, di poter rimuovere quei cumuli di ramaglie presenti sui marciapiedi nei parchi”.
Sono però trascorsi altri due mesi e, quei rami, sono ancora lì.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 19 gennaio 2024 sul sito online “Roma Today”)