La struttura montata a piazza Mancini in un’area ex Inps (foto del 16 gennaio 2024)
Che ci fa una torre di 26 metri in un terreno privato, a piazza Mancini, con due mega-schermi al led installati sopra?
Se lo chiedono da settimane gli abitanti del Flaminio, in particolare quelli che affacciano su lungotevere Ammiraglio Thaon di Revel.
E adesso anche la politica, perché in II municipio le consigliere e i consiglieri vogliono capire perché sia stata autorizzata una struttura così visivamente impattante.
La torre con mega-schermi a piazza Mancini
La struttura, ormai completata, troneggia a due passi dalle palazzine e sul Tevere, oscurando a quanto pare la vista di Monte Mario.
Due schermi al led di dimensioni 10×5 montati su una struttura in ferro di 26 metri, che dovrebbero essere rimossi ad aprile, al momento spenti di giorno e illuminati di notte (ma senza nessun messaggio proiettato) che hanno attirato l’attenzione di tutti.
Anche perché si trovano in quella che un tempo era l’area dell’ex Axel, una pista di ghiaccio aperta nel 2010 e sequestrata perché abusiva cinque anni dopo.
Il dipartimento attività produttive di Roma Capitale e la Sovrintendenza Capitolina hanno dato parere negativo all’installazione, ma i lavori sono proseguiti e si sono conclusi proprio in questi giorni.
Il terreno messo all’asta da Inps nel 2022
Il terreno era di proprietà di Inps, che oltre agli immobili a destinazione abitativa da anni sta cercando di liberarsi e fare cassa anche con i terreni, edificabili e non.
Uno di questi è a piazza Mancini, tra il lungotevere Ammiraglio Thaon di Revel e via Pinturicchio.
Ad aprile 2022 è stato messo all’asta con una base di partenza di circa 450mila euro, aggiudicato per quasi 1 milione e mezzo di euro dalla Oliver Westy Srl, che come fa sapere “Milano Finanza” è controllata da Walter Bucciarelli, che ne è anche il CEO.
L’intento potrebbe essere quello di realizzare un centro sportivo, soprattutto campi da tennis e padel (anche se esistono già quelli del Palaluiss a via Martino Longhi 2), ma per ora tutto quello che è successo è la “nascita” di questa torre luminosa, gestita dalla Dnage Srl, società romana che si occupa di organizzazione eventi e ferie.
L’allarme di residenti e l’interesse della politica
“A fine dicembre ci sono stati degli abbattimenti di alberi nell’area verde – ricorda Francesco De Salazar, consigliere di FdI in II municipio – , sono stato contattato da molti residenti, che hanno anche raccolto delle firme contro questa struttura e ho fatto richiesta di accesso agli atti.
A inizio gennaio hanno iniziato a palificare la torre in ferro e questo ha suscitato inevitabilmente molto allarmismo tra i residenti per l’impatto visivo.
Il dipartimento comunale e la Sovrintendenza hanno espresso pareri negativi, perché le misure degli schermi non sono conformi“.
La presidente della commissione trasparenza, Sandra Bertucci (sempre di FdI) cerca di chiarire la situazione: “La proprietà del terreno – spiega – ha chiesto alla Dnage Srl di organizzare eventi di promozione per quello spazio.
Non si tratterebbe di pubblicità vera e propria.
Loro sono stati molto disponibili, ci hanno spiegato di aver presentato tutta la documentazione e aver seguito l’iter necessario, ma l’amministrazione sta comunque facendo gli accertamenti del caso“.
Per quanto riguarda la struttura in ferro, a quanto si evince, è stata presentata una CIL (comunicazione di inizio lavori), accettata dal municipio.
Ma De Salazar non è convinto: “I monitor hanno dimensioni ben oltre i 3×2 autorizzati – conclude – la Polizia Locale ha sanzionato la struttura e inviato una relazione al dipartimento competente che dovrà disporre gli atti per la rimozione dei maxi-schermi a led di grandezza eccedente“.
I pareri negativi di uffici capitolini e Sovrintendenza
Ad oggi la società organizzatrice d’eventi ha ricevuto ben due “no“.
Anzi, un “no” e un “vediamo, ma siamo perplessi“.
Il primo è del dipartimento sviluppo economico di Roma Capitale, datato 29 dicembre: “Da verifiche effettuate dalla scrivente struttura – si legge – è emerso che nella visura camerale della società Dnage Srl non è riportato il Codice Ateco 73.1 che identifica le attività delle concessionarie pubblicitarie per esposizione pubblicitaria per conto terzi.
Pertanto non risulta abilitata“.
Non solo: “Le dimensioni dei monitor led e la struttura di cui alla predetta domanda non sono conformi alla normativa vigente“.
Cosa contestano i Beni Culturali
La Sovrintendenza, una settimana prima, invece aveva fatto presente che “nella documentazione trasmessa non viene indicata l’esatta ubicazione” e inoltre che “si fa riferimento ad un suolo privato di cui dovrà essere chiarito il rapporto con gli allestimenti“.
La Sovrintendenza fa riferimento al Piano Regolatore degli impianti e dei mezzi pubblicitari, testo dal quale per gli uffici che tutelano i beni culturali capitolini non si dovrebbe prescindere: “Nell’esprimere forti perplessità in merito all’istanza – si legge ancora -, alla luce di quanto sopra, si sospende il parere in attesa delle informazioni richieste“.
A questo punto, l’11 gennaio il dipartimento è tornato sul caso diffidando la società a continuare l’installazione dei maga-schermi: “Si conferma che le dimensioni dei monitor non sono conformi.
Il massimo consentito è 3×2.
Si diffida la società a non avviare l’installazione poiché non autorizzabili“.
La sanzione dei vigili
La Polizia Locale è stata coinvolta.
Prima ha sanzionato la ditta chiedendo il ripristino dei luoghi allo stato iniziale, poi si è presentata il 16 gennaio in piazza Mancini, mentre negli stessi minuti la Dnage Srl rispondeva alle perplessità e alle curiosità delle consigliere e dei consiglieri municipali in commissione trasparenza.
Per qualcuno, potrebbe essersi generato un fraintendimento tra chi ha avanzato la richiesta e chi l’ha presa in carico, anche perché nella domanda si sarebbe citata una richiesta di occupazione di suolo pubblico, non specificando la localizzazione esatta.
Ed è così che si è innescato il caos.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 16 gennaio 2024 sul sito online “Roma Today”)