Da oggi, 16 gennaio, con l’entrata in vigore ufficiale delle ordinanze che istituiscono il limite di velocità di 30 km/h, Bologna è la prima grande Città 30 Italiana ed ha preso il via anche il piano dei controlli per la sicurezza stradale 2024, che rappresenta un’evoluzione delle attività della Polizia Locale avviate da gennaio 2023.
Un provvedimento contestato dall’opposizione di destra alla quale risponde l’assessora alla nuova mobilità, infrastrutture, trasporto pubblico locale, Città 30, tutela dei beni culturali e giardini storici Valentina Orioli: «Da chi è al governo del Paese ci aspetteremmo misure concrete per la sicurezza stradale invece che banchetti per raccolte firme per evidenti fini di campagna elettorale.
Iniziative che strumentalizzano preoccupazioni legittime e che dubito siano nell’interesse dei cittadini.
Invece di strumentalizzare politicamente un’iniziativa dedicata alla sicurezza stradale, ci aspetteremmo risorse per le vittime della strada e risorse sul trasporto pubblico locale.
Invece su questo stiamo a zero.
Respingiamo quindi i tentativi di strumentalizzazione, mentre saremo sempre attenti e disponibili ad ascoltare osservazioni e proposte dei cittadini su come migliorare questa misura, sulle singole aree o strade.
Invece che un referendum serve un monitoraggio delle strade messe a trenta.
Vedremo nei prossimi mesi come funzionerà la reale applicazione e se i disagi denunciati ci saranno, oppure se si chiarirà come pensiamo che si sia buttata tanta benzina sul fuoco per fare confusione e basta».
In una nota il Comune di Bologna spiega che «ogni giorno circa 6 pattuglie (operanti su turni durante la giornata) saranno impegnate con attività di controllo per la sicurezza stradale in tutti i quartieri della città, soprattutto sulle strade che passano a 30 km/h, ma proseguendo anche su alcune direttrici che restano a 50 km/h.
Le strade a 30 km/h interessate in via prioritaria dai controlli a rotazione sono quelle più vissute dalle persone, dove ci sono scuole, mercati e negozi di vicinato, ospedali, case di cura e della salute, parchi e giardini, case di quartiere, impianti sportivi, ecc. e vi è un’elevata presenza di utenti vulnerabili della strada, cioè pedoni, ciclisti, bambini/e, persone anziane o con disabilità.
Inoltre altre 15 scuole saranno presidiate da vigili e assistenti pedonali per aiutare studenti e famiglie negli attraversamenti in sicurezza.
L’individuazione delle priorità di controllo tiene conto anche delle oltre 18mila segnalazioni arrivate dal questionario di ascolto sul progetto Città 30, con cui i bolognesi hanno indicato in modo ricorrente 250 strade più pericolose in città».
Da oggi a Bologna sono in funzione anche gli “infovelox”, nuovi pannelli luminosi mobili che non elevano sanzioni ma segnalano in tempo reale la velocità effettiva dei veicoli in transito, evidenziando in verde le velocità che rispettano i 30 km/h e in rosso quelle che li superano.
Sono collocati vicino ai posti di controllo e le pattuglie fermeranno i conducenti che non rispettano il limite, per informarli che stavano andando troppo forte e per sottoporli a controlli ed eventuali sanzioni sulle altre norme di comportamento del codice della strada e verifiche amministrative sul veicolo.
Oltre a questi strumenti più finalizzati a informazione, prevenzione e deterrenza, le pattuglie avranno a disposizione in alcuni casi anche i telelaser TruCam o TruSpeed, che il Corpo di Polizia Locale ha già in dotazione e utilizza normalmente da diversi anni.
L’amministrazione comunale bolognese sottolinea che «l’obiettivo principale dei controlli è sensibilizzare la città, perché solo con un cambio culturale dell’utilizzo della strada sarà possibile realizzare la Città 30, e salvare vite.
I controlli servono a tutelare la sicurezza stradale e l’incolumità dei cittadini, considerando che la velocità conta sempre: è in assoluto la prima causa diretta degli incidenti mortali sulle strade urbane secondo ISTAT, ed è il fattore che rende più gravi gli effetti degli incidenti provocati da altre violazioni, come distrazione alla guida, mancate precedenze, ecc.
La principale finalità della Città 30 è infatti ridurre incidenti, morti e feriti: da questo punto di vista, va ricordato che i 30 km/h fanno veramente la differenza, perché gli studi scientifici e i dati reali dimostrano che una persona investita a 50 km/h ha solo il 10% di probabilità di sopravvivere e invece ben l’80-90% se lo scontro avviene a 30 km/h».
Da oggi sul sito del Comune di Bologna, curato insieme a Fondazione Innovazione Urbana, è possibile navigare anche una mappa dei limiti di velocità sviluppata su piattaforma OpenStreetMap, che va ad affiancarsi alla mappa in formato immagine già disponibile dall’estate scorsa e che resta comunque scaricabile.
Questo nuovo strumento digitale, più fruibile e leggibile, permette ora ai cittadini di verificare la velocità massima consentita su ogni singola strada all’interno dell’area della Città 30, sia zoomando direttamente all’interno della mappa in cui si vedono anche i nomi delle strade, sia trovando le strade di interesse tramite un apposito campo di ricerca testuale.
Le strade che passano a 30 km/h sono in azzurro, le strade che restano a 50 km/h in rosso, mentre sono in giallo quelle che sono a 50 km/h e diventeranno prossimamente a 30 km/h dopo gli interventi fisici già in corso o programmati (linee rossa e verde del tram, ciclabili, ecc.).
Inoltre per i dubbi più ricorrenti a proposito dei 30 km/h, nella sezione “I vantaggi” restano disponibili le risposte su tempi di percorrenza, inquinamento, efficacia per la sicurezza stradale, eccetera.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 16 gennaio 2024 sul sito online “greenreport.it”)