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Rodolfo Bosi
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Home Approfondimenti

Greta Thunberg: nel Regno Unito contabilità della riduzione di CO2 molto creativa

25/04/2019
in Approfondimenti, Archivi, Governo del territorio, Natura, News, Piani territoriali
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In un discorso ai parlamentari britannici, la sedicenne attivista ambientale svedese Grata Thunberg ha descritto la risposta del Regno Unito ai cambiamenti climatici come «al di là dell’assurdo».  Greta è stata invitata a Westminster come ispiratrice del movimento school climate strikes che è particolarmente attivo in gran Bretagna ed è arrivata a Londra proprio mentre gli attivisti di Extinction Rebellion circondavano il Museo di storia naturale e marciavano sul Parlamento.

Prima Greta aveva fatto notare ai parlamentari che il Regno Unito sostiene il fracking per estrarre gas dagli scisti, uno sfruttamento maggiore dei giacimenti di petrolio e gas nel Mare del Nord e l’espansione degli aeroporti e ha sottolineato che «questo continuo comportamento irresponsabile sarà senza dubbio ricordato nella storia come uno dei più grandi fallimenti del genere umano».

Di fronte alle accuse di Greta, il segretario all’ambiente del governo conservatore, Michael Gove, ha ammesso: «Non abbiamo fatto abbastanza».

Ma la bacchettata della terribile ragazzina svedese che forse fa più male è la descrizione che ha fatto della riduzione delle emissioni di carbonio del Regno Unito come risultato di una contabilità «molto creativa.

La riduzione del 37% delle emissioni del Paese dal 1990 è stata solo del 10% quando si contano il trasporto aereo, lo shipping, le importazioni e le esportazioni».

Anche in questo caso Greta si basa su recenti studi scientifici.

La teenager svedese ha ribadito davanti ai parlamentari britannici quello che ormai è diventato un mantra politico/ecologico: «Alla mia generazione è stato rubato il futuro per fare in modo che un piccolo numero di persone possa guadagnare cifre inimmaginabili» e poi rivolta ai politici di ogni Partito ha aggiunto: «Non ascoltate la scienza perché vi interessano solo le risposte che vi permetteranno di continuare come se nulla fosse accaduto».

Gove ha risposto: «Sebbene i governi non abbiano fatto abbastanza per affrontare il cambiamento climatico, negli ultimi anni è diventato inevitabile il fatto che dobbiamo agire.

Il momento di agire è ora, la sfida non potrebbe essere più chiara: Greta, sei stata ascoltata».

Ma è probabile che Greta e il movimento mondiale dei giovani non credano più alle promesse.

Prima la Thunberg aveva partecipato a una tavola rotonda con i leader dei laburisti Jeremy Corbyn, dei liberaldemocratici Vince Cable e dei verdi Caroline Lucas, alla quale erano presenti anche i capigruppo parlamentari dello Scottish National Party (Ian Blackford) e del  Plaid Cymru (Liz Saville Roberts, nazionalisti gallesi), mentre è stata lasciata vuota la sedia del primo ministro Theresa May che però ha detto di non poter partecipare perché stava presiedendo una riunione di governo e Downing Street ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna richiesta ufficiale di partecipazione.

La Lucas ha detto a Greta che in Gran Bretagna «c’è un crescente senso di urgenza e, ora più che mai, i politici stanno ascoltando il tuo messaggio».

Sulla sua pagina Facebook Corbyn scrive: «E’ stato un piacere dare il benvenuto ai giovani climate strikers UK e a Greta Thunberg in Parlamento.

I giovani saranno i più colpiti dai cambiamenti climatici: vederli prendersi carico del loro futuro è stimolante.

I laburisti si sono impegnati a lavorare con i giovani facendo campagne per salvare il nostro pianeta».

Greta parlando della sua nuova fama, ha detto: «E’ incredibile, non posso davvero accettarlo», poi ha ricordato di essere arrivata in treno a Londra  e ha detto che la sua generazione potrà violare in aereo solo in caso di emergenza, «almeno se vogliamo essere seri e prevenire  un riscaldamento globale superiore agli 1,5° C».

Intervistata da BBC Radio 4’s Today, Greta ha detto che il suo messaggio per i politici è: «Ascolta la scienza, ascolta gli scienziati, invitali a parlare.

E’ importante che i politici agiscano perché la maggior parte delle emissioni non sono causate dagli individui, sono causate dalle corporation e dagli Stati».

Greta si è schierata  con l’azione non violenta di Extinction Rebellion e con le oltre mille persone che sono state arrestate da quando le proteste climatiche sono iniziate nel centro di Londra una settimana fa.

Parlando alla Camera dei Comuni, il ministro dell’energia Claire Perry ha detto di avere «emozioni contrastanti riguardo alle proteste, che hanno sollevato questioni importanti ma che hanno rischiato di lasciare le persone timorose per il futuro piuttosto che speranzose».

La Thunberg, che domenica aveva parlato alla folla a Marble Arch, ha detto alla BBC che «un’azione dirompente ha sicuramente un impatto notevole.

Finché è non violenta, penso che potrebbe sicuramente fare la differenza».

Greta ha risposto indirettamente alla campagna diffamatoria scatenata contro di lei dalla destra europea (vecchia e nuova) collusa con le multinazionali dei combustibili fossili e ha ricordato di aver sentito parlare per la prima volta del cambiamento climatico all’età di circa otto anni e che quando ne aveva 11 era molto depressa e che questo «aveva molto a che fare con il clima e la crisi ecologica: pensavo che tutto fosse così sbagliato e che non stesse succedendo nulla e che non aveva senso.

Dopo aver capito che potevo fare la differenza, mi sono ripromessa di fare qualcosa di buono con la mia vita».

Ma i suoi genitori non erano molto contenti quando ha iniziato da sola gli scioperi scolastici che hanno dato vita a un movimento globale.

In un’ampia intervista concessa alla BBC, Greta spiega che avere l’Asperger l’ha aiutata nella vita: «Mi rende diversa, ed essere diversa è un dono, direi, e mi fa anche vedere le cose al di fuori dagli schemi.

Non cedo facilmente alle bugie, riesco a vedere attraverso le cose.

Se fossi stata come tutti gli altri, non avrei iniziato questo sciopero scolastico, per esempio».

Alla domanda su cosa farebbe se incontrasse il presidente Usa Donald Trump, ha risposto: «Non posso davvero dirgli nulla che non abbia mai sentito prima.

Ovviamente non sta ascoltando la scienza e quello che ha da dirgli, quindi non sarei in grado di fargli cambiare idea».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 24 aprile 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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