Il Prefetto Antonio Reppucci
La Next, agenzia grafica di comunicazione di Anzio, ha vinto in via definitiva il ricorso contro il Comune di Nettuno, per il diniego all’autorizzazione all’installazione di impianti pubblicitari da collocare su pali della pubblica illuminazione del comune del tridente.
Una battaglia durata sette anni a cui ora la gestione commissariale deve dare una risposta di giustizia.
La vicenda, lo ricordiamo, nasce durante la giunta a 5 stelle del Comune di Nettuno, con un Bando che prima concede e poi toglie proprio alla Next la possibilità di apporre manifesti pubblicitari sui pali della luce.
La giunta diede prima parere favorevole, nonostante il parere contrario della Polizia locale, salvo poi cambiare idea.
“La Ditta ha vinto la contesa giudiziaria – ha detto il Commissario di Nettuno Antonio Reppucci – e anche se personalmente sono contrario faremo rispettare la sentenza del giudice.
Per quello che mi riguarda penso che la scelta di mettere dei manifesti pubblicitari sui pali della luce della città non sia nell’interesse di Nettuno.
Le entrate per le imposte sulle affissioni sono irrisorie per il Comune, mente l’impatto estetico a mio avviso non è nell’interesse di una cittadina turistica.
Per questo motivo stiamo cercando un confronto con la Ditta per cercare di ridurre al minimo l’impatto sulla città di questa situazione, cercheremo di contemperare le esigenze della città e quelle detta ditta che ha legittimamente vinto il bando e sta aspettando da 7 anni di lavorare”.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 14 febbraio 2024 sul sito online del settimanale “Il Clandestino)
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N.B. – Il quotidiano “Il Clan destino” fa opera di disinformazione, dal momento che non fa sapere che il vigente Regolamento di Pubblicità non consente l’installazione fissa di stendardi sui pali della illuminazione pubblica: il TAR ha solo annullato il diniego del Comune a rilasciare le autorizzazioni per i gonfaloni (proprio perché non consentita).
Con sentenza n. 4796 del 6 marzo 2018 la Seconda Sezione Bis del TAR del Lazio ha infatti accolto il ricorso rilevando che il Comune di Nettuno non aveva ritenuto «in alcun modo di dover previamente agire in autotutela sulla gara espletata» ed ha conseguentemente annullato «il provvedimento impugnato, mandando all’Amministrazione Comunale di riesaminare l’istanza della ricorrente secondo i principi suindicati.»
Tenendo conto dei 2 pareri negativi espressi dall’allora Comandante di Polizia Locale dott. Antonio Arancio e del parere negativo del funzionario dott. Benedetto Sajeva, il “riesame” avrebbe dovuto comportare l’annullamento sia della deliberazione di Giunta n. 40/2017 che il conseguente bando di gara.
Il Comune di Nettuno non ha invece ottemperato alla suddetta sentenza, benché confermata e passata in giudicato dopo la pronuncia del Consiglio di Stato, costringendo la “Next” a ricorrere ripetutamente alla Seconda Sezione Bis del TAR del Lazio, che dopo 4 ordinanze e 4 sentenze è arrivata a scavalcare il Comune nominando 2 commissari ad acta nella persona del Direttore della Direzione Infrastrutture e Mobilità della Regione Lazio.
Con Ordinanza n. 19234 del 19 dicembre 2023 il TAR ha disposto la sostituzione del 2° Commissario ad acta con il Capo del Dipartimento Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, dott. Claudio Palomba.
L’Ordinanza precisa che, ai fini dell’esecuzione di ottemperanza alla sentenza n. 4796/2018, fra i provvedimenti che il Commissario ad acta può assumere c’é anche quello in autotutela di «ANNULLAMENTO O REVOCA, con le necessarie garanzie di partecipazione al procedimento e correlative misure indennitarie o risarcitorie».
L’Ordinanza autorizza ad annullare il “bando dei gonfaloni” nelle veci della Giunta Comunale anche il Commissario Straordinario del Comune di Nettuno Dott. Antonio Reppucci, che sembra ignorare del tutto il divieto del Regolamento di Pubblicità e parla di voler ricercare un impossibile “accordo” con la “Next” perché secondo lui avrebbe vinto il bando “legittimamente”.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi