Sulla sua pagina Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni scrive: «Sul tema degli agricoltori ribadisco che l’approccio ideologico, finora tenuto in Europa, è stato sbagliato: non si può scambiare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale.
In Italia è un tema che abbiamo già affrontato quest’anno con un importante lavoro a favore del mondo agricolo, sia dal punto di vista economico che da quello della sostenibilità.
Continueremo a sostenere le loro istanze anche nelle sedi europee».
E Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario al Senato del Gruppo Fratelli d’Italia e componente della Commissione Vigilanza Rai commenta: «Le folli politiche dei Verdi in Europa hanno cercato di allontanare l’uomo dalla coltivazione della terra.
Noi crediamo che i primi ecologisti siano proprio i coltivatori e continueremo a sostenere un comparto di eccellenza così importante per la nostra economia».
Quella della Meloni è una frase estrapolata da una risposta a una domanda dei giornalisti dopo il Consiglio straordinario dell’Ue, ma la premier, forse accortasi di aver detto qualcosa di non esatto come spesso le capita, ha omesso di scrivere quanto aveva detto immediatamente prima: «Sugli agricoltori, guardi, chiaramente lei sa che io sono leader politico di un partito che in Europa ha votato contro la gran parte delle questioni che oggi, giustamente, gli agricoltori pongono».
Ma Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, non ci sta a fare il capo espiatorio di politiche altrui e denuncia che «a Bruxelles, affermando che la PAC va cambiata e che da leader politica, ha votato contro la maggior parte delle questioni che oggi pongono giustamente gli agricoltori, la Premier Meloni ha detto un’enorme, vergognosa bugia.
Meloni, da leader politica, ha votato tutte le riforme sbagliate dell’Ue, mentre oggi, senza vergogna, afferma di essersi opposta».
E a chi da destra come Speranzon addita le folli politiche dei Verdi come responsabili dell’attuale situazione, Bonelli ribatte che «il 23 novembre del 2021 l’allora eurodeputato e oggi ministro Raffaele Fitto e Nicola Procaccini eurodeputato di FdI commentavano così il voto favorevole da parte di FDI alla PAC, la riforma agricola europea oggi contestata da tutti gli agricoltori: “La riforma della PAC approvata oggi, con il voto favorevole della delegazione di Fratelli d’Italia-ECR, segna il termine di un percorso lungo anni durante il quale ci siamo battuti per mantenere un equilibrio tra tutela ambientale e agricoltura”».
Il deputato di AVS sottolinea che «noi Verdi, al contrario di Meloni, ci siamo opposti a quella riforma perché era il trionfo delle multinazionali agricole.
Il partito di Meloni invece votò a favore con dentro la norma contestata dagli agricoltori del 5% dei suoli incolti contenuta nella PAC.
Troppe bugie da Meloni che si ritiene così vicina agli agricoltori a tal punto che ha ripristinato la tassazione IRPEF sui redditi domenicali agrari con l’ultima Legge di Bilancio.
Se poi la crisi climatica ha causato danni per 6 miliardi di euro all’agricoltura, non c’è niente di meglio per Meloni che attaccare la transizione ecologica che non ha avuto alcuna applicazione.
Oggi Meloni ha superato ogni limite con le bugie».
Per Bonelli, «la protesta degli agricoltori va ascoltata; vanno ascoltate le loro ragioni.
Quello che troviamo inaccettabile è la strumentalizzazione della destra italiana, che dà la responsabilità di quanto sta accadendo alla transizione ecologica, al Green Deal.
È una grande bugia, una grande menzogna, tipica della propaganda di questa destra che non dice la verità.
La verità è che negli ultimi 10 anni, mezzo milione di aziende agricole italiane ha chiuso, una crisi drammatica che ha portato tantissimi piccoli agricoltori a rinunciare a coltivare la terra.
Nel frattempo, la grande distribuzione ha messo in ginocchio la piccola agricoltura a causa delle politiche di vero e proprio strangolamento, portando prodotti alimentari acquistati a basso costo all’estero e costringendo l’agricoltura italiana ad accettare i prezzi imposti.
Tanti possono essere gli esempi, come i prodotti che provengono dalla Tunisia o dal Marocco, pensiamo all’olio.
Si dà la colpa alla transizione ecologica quando la siccità nel 2022 ha provocato danni all’agricoltura per 6 miliardi di euro.
La destra fa questo perché non vuole assumersi la responsabilità di quanto sta accadendo, ovvero di politiche agricole europee sbagliate.
La principale riforma europea, la PAC, è stata profondamente sbagliata, in primo luogo perché ha favorito le grandi industrie e multinazionali agricole a scapito dei piccoli produttori, dando finanziamenti alle grandi multinazionali e mettendo in ginocchio la piccola agricoltura».
E il deputato dei Alleanza Verdi e Sinistra ricorda che gli agricoltori contestano anche cose contro cui i verdi e la sinistra europea si sono strenuamente opposti: «Il CETA, il grande accordo internazionale di libero scambio Italia-Canada, ha portato nel mercato italiano il grano canadese al glifosato.
La destra italiana parla di sovranità alimentare, del made in Italy, ma è quella che sta dicendo sì ai nuovi OGM, che sta facendo venire prodotti alimentari dall’estero a basso costo ed è quella che ha aumentato la tassazione sull’agricoltura.
Infatti, nella finanziaria da poco approvata è stata eliminata l’esenzione Irpef della tassazione sul reddito dominicale agrario, un fatto estremamente grave che aumenta l’imposizione fiscale sull’agricoltura.
Molti sono gli aspetti da affrontare; io mi rendo disponibile all’incontro.
Una cosa voglio dire con molta chiarezza: Salvini, che sta strumentalizzando la protesta degli agricoltori, dovrebbe dire che i suoi provvedimenti per mandare in carcere chi blocca le strade oggi rischiano di essere un boomerang contro questi agricoltori.
Io ritengo che le proteste sociali non possono avere una risposta né di polizia né detentiva; deve esserci solo ed esclusivamente il dialogo, finalizzato a trovare soluzioni in nome della democrazia.
Vale per gli agricoltori, deve valere anche per i giovani che protestano contro la crisi climatica».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 2 febbraio 2024 sul sito online “greenreport.it”)