“Dopo interrogazioni, riunioni che in questo ultimo anno sono state promosse assieme ai colleghi deputati Massimo Ruspandini e Paolo Pulciani, si è giunti in Regione Lazio, alla sottoscrizione dell’accordo contratto tra la stessa Regione, il Cnr e l’Arpa Lazio, alla quale viene assegnato il compito in 30 mesi a partire, di rilevare i valori di fondo sul territorio in questione, classificando separatamente i valori naturali e quelli conseguenza dell’antropizzazione, decretando definitivamente una carta dei valori. – LEGGI QUI – E da qui far scaturire una serie di giusti provvedimenti come la riperimetrazione del territorio e l’eliminazione di alcuni vincoli burocratici che oggi non fanno crescere le aziende esistenti e non fanno fare investimenti a nuove aziende”.
“Adesso – aggiunge Mattia – chiederemo di incontrare Arpa Lazio per seguire da vicino i lavori e per chiedere di ridurre i tempi di ricerca a meno di 30 mesi.
La Ciociaria ha atteso anche troppo”.
Conclude Mattia che ringrazia, assieme a tutto il gruppo FdI della Ciociaria “per l’attenzione e la fattiva collaborazione gli assessori regionali Elena Palazzo e Fabrizio Ghera”.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 19 gennaio 2024 sul sito online “Frosinone News”)
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N.B.
Perimetrazione del Sin della Valle del Sacco e programmazione negoziata
Nel 2005, a seguito del rilevamento di concentrazioni di beta-esaclorocicloesano (β-HCH) superiori al livello limite di 0.003 mg/kg consentito dalla normativa comunitaria in un campione di latte proveniente da un’azienda bovina situata nel comune di Gavignano, è stato dichiarato lo stato di emergenza socio-economico-ambientale nel bacino del fiume Sacco (D.P.C.M. 19 maggio 2005).
Lo stato di emergenza è stato successivamente prorogato con DD.P.C.M 6 aprile 2006, 24 aprile 2007, 30 maggio 2008 e 31 ottobre 2008, fino al 31 ottobre 2009.
Lo stato di emergenza ha interessato il territorio dei comuni di Colleferro, Segni e Gavignano nella provincia di Roma, nonché il territorio dei comuni di Paliano, Anagni, Ferentino, Sgurgola, Morolo e Supino nella provincia di Frosinone.
Successivamente (D.P.C.M. 29 ottobre 2010), le competenze dell’Ufficio commissariale sono state estese alle aree agricole/ripariali dei comuni di Frosinone, Patrica, Ceccano, Castro dei Volsci, Pofi, Ceprano e Falvaterra.
Lo stato di emergenza è stato più volte prorogato, in ultimo con D.P.C.M 11 novembre 2011 fino al 31 ottobre 2012.
Successivamente, con decreto n. 7 dell’11 gennaio 2013, il MATTM, nell’approvare un elenco dei siti che non soddisfacevano i requisiti di cui all’articolo 252, comma 2, del D.lgs 152/06, “declassava” il SIN Bacino del fiume Sacco, restituendo la titolarità del procedimento alla Regione Lazio.
A seguito della Sentenza TAR Lazio n. 7586 del 2014, che ha annullato la precedente attribuzione delle competenze alla Regione Lazio, la titolarità sul procedimento amministrativo di bonifica del SIN Bacino del fiume Sacco è ritornata al MATTM.
L’iter amministrativo di riperimetrazione si è concluso con il D.M. n. 321 del 22 novembre 2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 293 del 16 dicembre 2016, che ha approvato il perimetro definitivo del SIN.
Con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 370/STA del 4 agosto 2017 sono state approvate le Linee guida sulle procedure operative ed amministrative per la bonifica del Sito di Interesse Nazionale (SIN) Bacino del fiume Sacco.
Emergenza nella Valle del Sacco