Il nuovo rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) documenta che nel 2023 il mondo ha aggiunto il 50% in più di capacità rinnovabile rispetto all’anno precedente, dando gambe alla transizione ecologica con l’obiettivo di triplicare la potenza installata entro il 2030.
In Italia invece solo il 19% dell’energia primaria è coperta dalle fonti rinnovabili, e arranca con le nuove installazioni; nei primi 11 mesi del 2023 sono entrati in esercizio impianti per 4,9 GW contro i 2,2 GW del 2022, ma per rispettare gli obiettivi europei di decarbonizzazione servirebbero circa +12 GW l’anno.
«Se continueremo a bruciare combustibili fossili non riusciremo a evitare gli effetti più catastrofici e ingestibili della crisi climatica – dichiarano nel merito dal Wwf – Dobbiamo eliminare carbone, petrolio e gas e sostituirli con fonti di energia rinnovabile più pulite e meno costose, come l’eolico e il solare. Ora si tratta di tradurre le decisioni in azioni e su questo, è necessario che il prossimo G7 a presidenza italiana giochi un ruolo propulsivo».
Nel frattempo i segnali in arrivo dal Governo Meloni sembrano però andare ostinatamente in direzione contraria: «In questo momento – denuncia il Panda nazionale – all’esame del Parlamento c’è il Decreto Energia che, tra l’altro, rimette in gioco pericolose distrazioni, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (Ccs) su larga scala, le trivellazioni per gas e petrolio, altri rigassificatori completamente inutili».
(Articolo pubblicato con questo titolo l’11 gennaio 2024 sul sito online “greenreport.it”)