Alla Giunta Regionale del Lazio
All’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
Sig.ra Elena Palazzo
p.c. – Al Commissario Straordinario dell’Ente Parco di Veio
Sig. Giorgio Polesi
p.c. – Al Direttore dell’Ente Parco di Veio
Dott. Danilo Casciani
p.c. – Al Coordinatore Guardiaparco
Dott. Fabio Neri
Oggetto – Mancata rimozione di un impianto pubblicitario istallato abusivamente su via di Grottarossa (XV Municipio di Roma), all’interno del parco regionale di Veio
Ai sensi della lettera o) del 3° comma dell’art. 8 della legge regionale n. 29/1997 all’interno delle zone A del Parco di Veio è vietata «l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e per qualsiasi scopo, fatta eccezione per la segnaletica stradale di cui alla normativa vigente e per la segnaletica informativa del parco».
In caso di segnalazione di istallazione abusiva di cartelli pubblicitari, peraltro senza il preventivo ed obbligatorio rilascio del nulla osta da parte dell’Ente Parco, il successivo art. 25 dispone al 1° comma che «al personale addetto alla sorveglianza, denominato guardiaparco, è attribuita la qualifica di agente di polizia giudiziaria»: il 2° comma stabilisce che «al guardiaparco è affidata la sorveglianza sulla osservanza degli obblighi e dei divieti previsti dalle leggi, dal piano dell’area naturale protetta, dal regolamento di gestione dell’area stessa e da ogni altra disposizione impartita dagli organi di gestione».
Il 3° comma dell’art. 28, relativo ai poteri d’intervento dell’ente di gestione, prescrive che sulla base del rapporto redatto dal personale guardiaparco a seguito di un sopralluogo sul posto «qualora nelle aree naturali protette venga esercitata un’attività in difformità del piano, del regolamento o del nulla osta, il direttore dell’ente di gestione dispone la sospensione dell’attività medesima ed ordina la riduzione in pristino».
Nel rispetto delle suddette misure di salvaguardia del Parco di Veio, in passato sia dentro che ai confini del Parco di Veio sono stati rimossi un centinaio di cartelloni pubblicitari abusivi, per lo più di dimensioni di mt. 6 x 3, sia dentro che ai confini di quest’area naturale protetta, anche per merito dell’allora funzionario Pierluigi Gazzani e dell’allora direttrice Alessandra Somaschini.
Quando sembrava ormai finito del tutto il fenomeno dell’abusivismo pubblicitario dentro il Parco di Veio, a nome e per conto della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS) con nota prot. n. 7 del 24 aprile 2023, trasmessa via p.e.c. (che si rimette in allegato per opportuna conoscenza) mi sono trovato costretto a segnalare l’impianto monofacciale che risultava già installato da alcune settimane sulla curva di via di Grottarossa che ricade tra il civico n. 563 ed i civici 550-556 (a 60 metri dal suo incrocio con via della Crescenza).
Nota VAS prot. n. 7 del 26 marzo 2018
Come si può vedere l’impianto porta una cimasa con il nome della ditta “NUOVI SPAZI Advertidsing” S.r.l. (foto scattata il 24 aprile 2023)
Targhetta identificativa affissa sul montante destro dell’impianto (foto scattata il 24 aprile 2023)
Con nota prot. n. 0001077 del 10 maggio 2023 il Responsabile Ufficio Giardiaparco dott. Fabio Neri ha fatto sapere che «personale dello scrivente ufficio ha provveduto ad effettuare gli accertamenti e procederà agli atti di conseguenza»
Il 1 giugno 2023 ho effettuato un sopralluogo sul posto, che ha portato ad accertare che l’impianto pubblicitario in questione risultava ancora in piedi, continuando a sfruttare una pubblicità oggettivamente abusiva.
Sempre a nome e per conto della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS) con nota prot. n. 13 del 1 giugno 2023 (che si rimette parimenti in allegato per opportuna conoscenza) ho allora chiesto di sapere le ragioni per cui a distanza ormai di 21 giorni dagli accertamenti effettuati dal personale guardiaparco non si fosse ancora proceduto “agli atti di conseguenza”, provvedendo alla dovuta rimozione forzosa dell’impianto o quanto meno all’oscuramento della sua pubblicità abusiva.
Nota VAS prot. n. 13 del 1 giugno 2023
Alla suddetta istanza l’Ente Parco di Veio ha ritenuto di dare un seguito formale entro i 30 giorni prescritti dal 2° comma dell’art. 2 della legge n. 241/1990.
Il 24 novembre 2023 ho effettuato un nuovo sopralluogo sul posto che ha portato ad accertare che l’impianto pubblicitario in questione risultava ancora in piedi, continuando a sfruttare impunemente da ben 7 mesi ormai una pubblicità oggettivamente abusiva.
Con un messaggio di posta elettronica personale, trasmesso lo stesso giorno, sono tornato «a chiedere di sapere le ragioni di questa inaccettabile inerzia entro e non oltre 30 giorni dal ricevimento della presente, trascorsi inutilmente i quali mi riservo di chiedere alla Magistratura di voler accertare se nel caso in questione si possano ravvisare quanto meno gli estremi del reato di omissione di atti dovuti d’ufficio.»
Con una nota prot. 000277 del 28 novembre 2023, trasmessa via pec a vasroma@pec.it, anziché al sottoscritto, il responsabile Ufficio Guardiaparco Fabio Neri ha comunicato che «in seguito agli accertamenti effettuati in data 6 giugno c.a. è stata trasmessa una nota al Dipartimento Sviluppo Economico ed Attività Produttive Direzione Sportelli Unici U.O. Affissioni e Pubblicità Ufficio controllo sul territorio e sanzioni, e un sollecito in data 26 luglio c.a.
In data 04 agosto 2023 lo stesso Dipartimento comunicava di aver preso in carico la segnalazione invitando la società Nuovi Spazi Advertising Srl a provvedere per non incorrere nella rimozione d’ufficio in danno. Può pertanto rivolgersi direttamente al Dipartimento competente per eventuali chiarimenti.»
Non è dato di sapere se il dott. Fabio Neri abbia fatto rapporto al Direttore dell’Ente Parco di Veio, comunque chiamato in causa fin dalla mia prima segnalazione a nome di VAS, che ad ogni modo non è a tutt’oggi intervenuto con un’ordinanza di rimozione: con un’azione intrapresa in violazione della normativa vigente in materia sopra richiamata, il dott. Fabio Neri a nome dell’Ente Parco di Veio ha evitato di far compiere un atto obbligatorio che spetta per competenza specificatamente anche e soprattutto all’ente di gestione, prima ancora che al Comune di Roma a cui è sovraordinato.
Al riguardo il 4° comma dell’art. 18 della legge regionale n. 29/1997 prescrive che «in caso di inerzia o ritardo nell’adozione di atti obbligatori da parte dell’ente di gestione, la Giunta regionale, previo invito a provvedere entro il termine perentorio di trenta giorni, esercita, d’ufficio o su richiesta degli interessati, il potere sostitutivo.»
Allo stesso riguardo il comma 4.bis del successivo art. 28 dispone che «nel caso di interventi abusivi previsti dall’articolo 31 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) e di inerzia dell’ente di gestione dell’area naturale protetta o del comune nell’adozione degli atti di cui, rispettivamente, al comma 3 del presente articolo e al comma 2 del citato articolo 31, la Giunta regionale, previo invito a provvedere entro un congruo termine, esercita i poteri sostitutivi e ordina essa stessa la riduzione in pristino. Qualora il responsabile dell’abuso non provveda alla riduzione in pristino disposta dalla Regione, l’opera abusiva e l’area prevista dal comma 3 dell’articolo 31 del d.p.r. 380/2001 sono acquisiti al patrimonio della Regione medesima che provvede altresì alla demolizione dell’ opera ai sensi della normativa vigente».
Come attesta la sottostante foto scattata il 20 gennaio 2024, l’impianto pubblicitario non risulta essere stato rimosso d’ufficio nemmeno dal Dipartimento Sviluppo Economico ed Attività Produttive Direzione Sportelli Unici U.O. Affissioni e Pubblicità Ufficio controllo sul territorio e sanzioni, che non ha nemmeno provveduto ad oscurare la pubblicità abusiva che la ditta Nuovi Spazi sta continuando a sfruttare impunemente da ormai quasi un anno.
Foto scattata il 20 gennaio 2024
Foto scattata il 20 gennaio 2024
Si chiede pertanto a questa Spett.le Giunta Regionale di invitare – per il tramite dell’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio Elena Palazzo – l’Ente Parco di Veio a provvedere entro il termine perentorio di trenta giorni, esercitando d’ufficio il potere sostitutivo in caso del protrarsi dell’inerzia dell’ente di gestione, ordinando essa stessa la riduzione in pristino.
Si resta in attesa di un cortese riscontro scritto.
Distinti saluti.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
Roma, 20 gennaio 2024
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AGGIORNAMENTO
L’impianto *é stato rimosso dalla setta ditta “Nuovi Spazi
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