• Home
  • Biografia
  • Contatti
martedì, Maggio 13, 2025
12 °c
Ashburn
14 ° Sab
15 ° Dom
Rodolfo Bosi
  • Biografia
  • Ambiente
    • Valutazione Ambiente Strategica (V.A.S.)
    • Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)
    • Valutazione di Incidenza (V.Inc.A.)
  • Approfondimenti
  • Archivi
  • Aree agricole
    • Aree soggette ad usi civici
  • Aree naturali protette
    • Aree contigue ad aree naturali protette
    • Monumenti naturali
    • Parchi Nazionali
    • Parchi regionali
    • Riserve naturali provinciali
    • Riserve naturali regionali
    • Riserve naturali statali
    • Siti di Importanza Comunitaria (SIC)
    • Zone di Protezione Speciale (ZPS)
    • Zone umide
    • Aree Wilderness
  • Caccia e Animali
    • Piani faunistici venatori provinciali e regionali
  • Editoriali e aneddoti di una vita
  • Governo del territorio
    • Beni culturali
    • Beni paesaggistici
    • Edilizia
    • Piani territoriali
    • Urbanistica
  • Impianti di telefonia mobile
  • Impianti fotovoltaici
  • Impianti pubblicitari a Roma
    • Cartellopoli
    • Piano regolatore degli impianti pubblicitari (P.R.I.P.)
    • Piani di localizzazione degli impianti pubblicitari
  • Natura
  • News
  • Paesaggio
  • Rassegna Stampa
No Result
View All Result
  • Biografia
  • Ambiente
    • Valutazione Ambiente Strategica (V.A.S.)
    • Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)
    • Valutazione di Incidenza (V.Inc.A.)
  • Approfondimenti
  • Archivi
  • Aree agricole
    • Aree soggette ad usi civici
  • Aree naturali protette
    • Aree contigue ad aree naturali protette
    • Monumenti naturali
    • Parchi Nazionali
    • Parchi regionali
    • Riserve naturali provinciali
    • Riserve naturali regionali
    • Riserve naturali statali
    • Siti di Importanza Comunitaria (SIC)
    • Zone di Protezione Speciale (ZPS)
    • Zone umide
    • Aree Wilderness
  • Caccia e Animali
    • Piani faunistici venatori provinciali e regionali
  • Editoriali e aneddoti di una vita
  • Governo del territorio
    • Beni culturali
    • Beni paesaggistici
    • Edilizia
    • Piani territoriali
    • Urbanistica
  • Impianti di telefonia mobile
  • Impianti fotovoltaici
  • Impianti pubblicitari a Roma
    • Cartellopoli
    • Piano regolatore degli impianti pubblicitari (P.R.I.P.)
    • Piani di localizzazione degli impianti pubblicitari
  • Natura
  • News
  • Paesaggio
  • Rassegna Stampa
No Result
View All Result
Rodolfo Bosi
No Result
View All Result
Home Governo del territorio

Il punto di vista del cemento

24/09/2014
in Governo del territorio, News, Piani territoriali, Urbanistica
0
1
3
SHARES
0
VIEWS
Share on FacebookShare on Twitter

Articolo di Paolo Berdini pubblicato il 18 settembre 2014 su “Il Manifesto”.

 Immagine.Paolo Berdini

Paolo Berdini

I dati Osce affer­mano che la crisi eco­no­mica ita­liana è la più grave tra i paesi del G7. 

Mar­tedì scorso il pre­si­dente del con­si­glio ha ripe­tuto in Par­la­mento che ser­vono mille giorni per vedere i risul­tati delle riforme annun­ciate. 

Ma nel campo della città e delle grandi opere Renzi ha già legi­fe­rato accet­tando il punto di vista della grande pro­prietà edi­li­zia, delle imprese e dalla finanza spe­cu­la­tiva. 

Tutte le riforme ver­ranno in futuro, ma il cemento ha evi­den­te­mente la prio­rità su tutto e si per­pe­tuano le poli­ti­che che hanno pro­vo­cato la crisi che attraversiamo.

Molti arti­coli sono infatti indi­riz­zati alla costru­zione di stru­menti finan­ziari come i pro­ject bond, alla defi­sca­liz­za­zione del pro­ject finan­cing, al poten­zia­mento del brac­cio ope­ra­tivo della grande sven­dita del patri­mo­nio immo­bi­liare, e cioè Cassa depo­siti e pre­stiti. 

Una serie impres­sio­nante di commi scritti su misura dei tanti appe­titi spe­cu­la­tivi. 

Il decreto con­tiene, tra tanti, cin­que errori cata­stro­fici. [Si tratta del Decreto-Legge n. 133 del 12 settembre 2014, ndr.]

Il primo di aver ulte­rior­mente sem­pli­fi­cato (art. 17) le moda­lità per ese­guire i lavori edi­lizi. 

Sto­ria vec­chia. 

Nel 2009 quando approvò il Piano casa che si basava sulla stessa filo­so­fia di abo­li­zione di tutti i con­trolli, Ber­lu­sconi affermò che il prov­ve­di­mento avrebbe fatto aumen­tare il Pil di 4 o 5 punti. 

Da allora è ini­ziata la crisi del set­tore. 

Non è dun­que que­stione di sem­pli­fi­ca­zioni: siamo den­tro una crisi strut­tu­rale e con­ti­nuare sulla stessa strada signi­fica illu­dere il paese.

Seconda que­stione. 

Pur di per­met­tere nuove spe­cu­la­zioni nel decreto (sem­pre art. 17) si per­mette a chi rea­lizza un nuovo quar­tiere di rea­liz­zare le opere di urba­niz­za­zione per “stralci”. 

Un pezzo di strada, forse. 

O mezzo mar­cia­piede.

Chi ha scritto quella ver­go­gna dovrebbe vedere come ope­rano le pub­bli­che ammi­ni­stra­zioni nelle città euro­pee: prima si com­ple­tano le urba­niz­za­zioni e poi si costrui­scono le case. 

In Ita­lia ci sono le peri­fe­rie più oscene d’Europa ed ora si pre­miano i responsabili.

C’è poi la ulte­riore sem­pli­fi­ca­zione delle pro­ce­dure di valo­riz­za­zione e di ven­dita degli immo­bili dello Stato (art. 26). 

In que­sto caso la novità è che i comuni pos­sono indi­vi­duare gli edi­fici pub­blici da valo­riz­zare di qual­siasi ammi­ni­stra­zione sta­tale. 

Il patri­mo­nio di tutti gli ita­liani viene messo in mano alle lobby locali: a ven­derlo ci pen­serà CDP e la sua società immo­bi­liare SGR, ema­na­zione della cul­tura di JP Mor­gan.

Il quarto errore è di non aver ridotto l’elenco delle grandi opere. 

Molte di esse sono state inse­rite per le pres­sioni di mini­stri, di ammi­ni­stra­tori locali e lobby: basta leg­gere le istrut­to­rie del Mose e degli altri scan­dali per com­pren­dere come fun­zio­nava il sistema.

Con que­sto sistema le opere «di inte­resse nazio­nale» sono diven­tate 348 e non è certo colpa della «buro­cra­zia» se non si rea­liz­zano. 

Sono troppe, e spe­cie in un periodo di crisi occor­re­rebbe con­cen­trarsi su quelle dav­vero impor­tanti e can­cel­lare opere utili solo agli affa­ri­sti che le hanno inven­tate. 

Il decreto Renzi non mette mano a que­sta esi­genza di mora­liz­za­zione e con­ti­nue­remo a sve­narci per ali­men­tare il ver­mi­naio che ha distrutto l’Italia.

L’ultimo pila­stro del decreto è, inu­tile dirlo, l’ulteriore can­cel­la­zione della tutela pae­sag­gi­stica: la cemen­ti­fi­ca­zione del paese deve con­ti­nuare ad ogni costo.

Allo sblocca Ita­lia biso­gna poi aggiun­gere il dise­gno di legge in mate­ria urba­ni­stica del mini­stro Lupi dove si evita fur­be­sca­mente di com­piere il bilan­cio della crisi edi­li­zia pro­vo­cata da venti anni di dere­gu­la­tion. 

Ma Nomi­sma ha sti­mato che esi­stono 700 mila alloggi nuovi inven­duti: siamo in sovra­pro­du­zione e da que­sto ele­mento deriva la crisi. 

La pro­po­sta cerca invece di favo­rire la costru­zione di nuovi quar­tieri. 

Non è un caso. 

Vezio De Lucia insi­ste sul nodo del 1963, quando l’inaudita cam­pa­gna di stampa con­tro la riforma urba­ni­stica di Fio­ren­tino Sullo com­bat­tuta con lo slo­gan «vogliono togliere la casa a otto milioni di capi­fa­mi­glia», impedì all’Italia di diven­tare un paese moderno. 

Quel blocco di potere con­ti­nua a tenere in ostag­gio l’Italia: costruire altri quar­tieri pro­vo­che­rebbe una ulte­riore sva­lu­ta­zione delle case degli ita­liani.

Sono Lupi, Renzi e la grande pro­prietà fon­dia­ria che vogliono ven­dere dav­vero le case ai 18 milioni di capifamiglia.

I prov­ve­di­menti sulla città e sulle grandi opere sono l’unico caso in cui Renzi non ha fatto pro­messe ma ha spo­sato la cul­tura Ber­lu­sco­niana, altro che cam­biare verso. 

La maglia nera che l’Ocse ci ha asse­gnato deriva dall’anomalia sto­rica ita­liana di non aver rego­lato i conti con la ren­dita immo­bi­liare. 

È ora di can­cel­lare que­sto ritardo, solo così potremo pen­sare di libe­rare risorse eco­no­mi­che oggi bloc­cate nella spe­cu­la­zione immo­bi­liare. 

E, soprat­tutto, difen­dere dalla sven­dita il patri­mo­nio immo­bi­liare di tutti gli italiani.

 

Previous Post

VAS propone di far diventare isola pedonale il piazzale di Ponte Milvio a Roma

Next Post

Una proposta da rottamare

Next Post

Una proposta da rottamare

Comments 1

  1. Paolo says:
    11 anni ago

    Prima di pontificare occorre rottamare “certe fissazioni” capire perchè la barca sta affondando e fare la macro-analisi delle politiche economiche che fecero risorgere l’Italia del dopo guerra e di quelle politiche economiche che hanno portato l’Italia al fallimento! Smettiamola di coltivare, come la gran parte dei giornali, ideologie per le persone che vogliono “quel messaggio e non altro” è il momento di capire non di ripetere, occorre abbandonare il corporativismo e volare più in alto.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Recenti

  • Strage di Cutro, lo Stato é assente: nessuna istituzione chiede di costituirsi parte civile
  • A Gjader 43 migranti. Oggi in aula il decreto Albania
  • Tempi doppi per l’astensione. FdI spopola nelle tribune Rai
  • Referendum alla sfida del quorum. I comitati: Rai, pronti ad azioni legali
  • Stadio della Roma, a Pietralata tensioni con le forze dell’ordine: avvio dei lavori rinviato

Commenti recenti

  1. Tutto quello che c’è da sapere sui referendum dell’8 e 9 giugno 2025: informazioni generali – Rodolfo Bosi Blog | NUOVA RESISTENZA antifa' su Tutto quello che c’è da sapere sui referendum dell’8 e 9 giugno 2025: informazioni generali
  2. Pinuccia su Cemento selvaggio, tornano quelli del “silenzio-assenso”
  3. giancarlo campoli su STADIO FLAMINIO: NO A PARTITE E GRANDI EVENTI IN MEZZO ALLE CASE SI’ ALLA CONSERVAZIONE DELL’OPERA DI NERVI E ALLA SOSTENIBILITA’ PER GLI ABITANTI
  4. Finalmente la Soprintendenza ci dà ragione (sul parere vincolante nel sito UNESCO) | su Con una sentenza storica il TAR ha sancito l’esistenza del vincolo paesaggistico del centro storico di Roma, negata invece dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
  5. Modifiche NTA PRG: correggere la mancata autorizzazione paesaggistica nel sito UNESCO | su Con una sentenza storica il TAR ha sancito l’esistenza del vincolo paesaggistico del centro storico di Roma, negata invece dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
Link Consigliati
  • BastaCartelloni
  • Legambiente Lazio
  • Salviamo il paesaggio

Archivi

Commenti recenti

  • Tutto quello che c’è da sapere sui referendum dell’8 e 9 giugno 2025: informazioni generali – Rodolfo Bosi Blog | NUOVA RESISTENZA antifa' su Tutto quello che c’è da sapere sui referendum dell’8 e 9 giugno 2025: informazioni generali
  • Pinuccia su Cemento selvaggio, tornano quelli del “silenzio-assenso”
  • giancarlo campoli su STADIO FLAMINIO: NO A PARTITE E GRANDI EVENTI IN MEZZO ALLE CASE SI’ ALLA CONSERVAZIONE DELL’OPERA DI NERVI E ALLA SOSTENIBILITA’ PER GLI ABITANTI
  • Finalmente la Soprintendenza ci dà ragione (sul parere vincolante nel sito UNESCO) | su Con una sentenza storica il TAR ha sancito l’esistenza del vincolo paesaggistico del centro storico di Roma, negata invece dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
  • Modifiche NTA PRG: correggere la mancata autorizzazione paesaggistica nel sito UNESCO | su Con una sentenza storica il TAR ha sancito l’esistenza del vincolo paesaggistico del centro storico di Roma, negata invece dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma

Newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.
Caricamento
Copyright © 2023 RodolfoBosi.it. All rights reserved

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Biografia
  • Contatti
  • Editoriali e aneddoti di una vita
  • Home
  • Privacy Policy

This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our Privacy and Cookie Policy.