Pini tagliati a Tor Marancia (foto d’archivio)
Verdi Ambiente e Società contesta le tempistiche delle comunicazioni da parte del dipartimento. La replica: “Tagli fatti per motivi di sicurezza, aspettare è pericoloso”
Quanti alberi sono stati abbattuti da Roma Capitale nell’ultimo anno?
A fare il conto è Verdi Ambiente e Società (VAS), ambientalisti con alle spalle oltre trent’anni di militanza, nelle fila dei quali figura anche una vecchia conoscenza della politica romana come Paolo Cento.
Andando a recuperare gli interventi pubblicati sul sito del Campidoglio, il totale verificato è pari a 650 esemplari, circa 2 al giorno.
Un numero indubbiamente alto, ma giustificato dal carattere d’urgenza dato lo stato di salute e la pericolosità degli alberi per l’incolumità pubblica.
Ma il punto su cui batte VAS non è (solo) questo: “Il nuovo regolamento del verde pubblico e privato in vigore da maggio 2021 – scrive Rodolfo Bosi referente del circolo territoriale romano – obbliga l’amministrazione a comunicare almeno 10 giorni prima tutti gli interventi.
Invece il primo avviso alla cittadinanza è del 6 luglio 2021 riguardo 45 pini abbattuti già tra aprile e maggio.
Da quel momento in poi gli avvisi sono stati solo a posteriori“.
L’architetto ambientalista, poi, denuncia anche il taglio di 150 pini “che sono stati abbattuti per la sola colpa di avere il fusto inclinato“.
Sulle potature “non ci sono mai stati avvisi – continua – con interventi eseguiti anche d’estate, tutti con il carattere d’urgenza, che consente la deroga al divieto.
Ha fatto eccezione solo la potatura di 8 alberi a Villa Borghese, comunicata il 21 settembre 2021“.
L’associazione, inoltre, attende ancora di poter incontrare l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi: “Non ha partecipato alla riunione da lei stessa concessa il 27 aprile – accusa Bosi – e tutt’oggi rifiuta di concederne un’altra.
Il regolamento del verde non viene applicato e non è stata ancora costituita la consulta del verde e del paesaggio urbano.
Nessun riscontro su questi temi dal dipartimento e dall’assessorato“.
Dall’assessorato fanno sapere a RomaToday che “tutti gli abbattimenti che vengono citati dall’associazione, proprio perché eseguiti con urgenza, non potevano essere comunicati 10 giorni prima.
L’urgenza è dovuta alla pericolosità dell’esemplare, sul quale tra l’altro gli agronomi stilano dettagliate relazioni che ne certificano lo stato di salute“.
In sostanza, un tecnico comunale non può ritardare un abbattimento perché bisogna pubblicare prima l’avviso sul sito “altrimenti, dovesse succedere qualche disgrazia, arriverebbero i giudici“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo l’11 agosto 2022 sul sito online “Roma Today”)
********************
N.B. – Chi ha risposto a nome dell’Assessorato all’Ambiente vorrebbe far credere che sono stati abbattuti tutti e 650 gli alberi perché stavano indistintamente per crollare, per cui non ci sarebbero stati mai per ognuno di loro i 10 giorni di tempo entro cui dare avviso sulla loro data di esecuzione.
A parte il fatto che l’Assessorato dovrebbe sapere che il preavviso è prescritto dal Regolamento del Verde che è tenuto a far rispettare (e caso mai a far modificare), la “giustificazione” addotta (che doveva caso mai venire dal Dipartimento Tutela Ambientale, diretto responsabile degli abbattimenti) è sconfessata dagli stessi avvisi pubblicati fino ad oggi che non motivano mai la necessità di intervenire immediatamente senza indugi, come attesta il seguente avviso.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi