Il cippo sulla sommità di Monte Antenne (foto Osservatorio Sherwood)
Villa Ada riserva sempre nuove scoperte e nuove bellezze.
Stavolta a emergere dai rovi e dagli arbusti, grazie ad un intervento di riqualificazione del verde in corso da parte del servizio giardino, è venuto alla luce un ceppo che molti cercavano da tempo.
Il cippo ritrovato
Il monumento, una stele di pietra, è stato ritrovato alla sommità di Monte Antenne, a Villa Ada.
Risale al 1902, esattamente al 1° aprile, giorno in cui i Savoia padroni del parco storico festeggiavano la Festa dell’Albero, cerimonia istituita per Regio Decreto in tutti comuni nel giorno del 2 febbraio.
In quell’occasione vennero messe a dimora 15mila nuove piante, in particolare cedri dell’Himalaya.
E sul cippo, in latino, non solo si evince l’anno ma anche l’intitolazione alla Regina Elena.
La riqualificazione di Villa Ada
I due cantieri avviati per la riqualificazione del patrimonio vegetazionale di Villa Ada sono compresi in un programma di interventi elaborato dal dipartimento capitolino tutela ambientale e finanziati con oltre 3,5 milioni su fondi del Pnrr.
Tali opere riguardano le aree del Colle del Roccolo e del Colle delle Cavalle Madri dove saranno effettuati, tra gli altri, interventi di bonifica della vegetazione infestante ripristinando la fruibilità di vaste zone oggi inaccessibili.
Il commento dell’assessora Alfonsi
“Il ritrovamento della stele con cui si celebrava la creazione del bosco di Monte Antenne, conosciuto come il bosco della Regina Elena, è un’importante testimonianza del valore storico di una delle più belle ville di Roma – commenta l’assessora Sabrina Alfonsi -. Un rinvenimento reso possibile grazie agli interventi previsti dal piano di complessiva riqualificazione del patrimonio vegetazionale e degli edifici storici della villa per cui sono previsti investimenti per oltre 14 milioni di euro“.
“Un ritrovamento storico molto importante – si legge in un post dell’Osservatorio Sherwoodv – di una vestigia che avevamo dato ormai per persa.
Villa Ada non finisce mai di stupire“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 10 febbraio 2024 sul sito online “Roma Today”)