Francesco Valdiserri
Era il 20 ottobre 2022, da poco passata la mezzanotte, quando una Suzuki Swift ha investito e ucciso il 18enne Francesco Valdiserri mentre camminava sul marciapiede della Cristoforo Colombo.
Un’auto che procedeva ad alta velocità e guidata da una ragazza in stato d’ebbrezza, condannata in seguito a cinque anni di reclusione.
Per questo motivo non sorprende che Paola Di Caro, giornalista e madre di Francesco, si sia scagliata contro “Fleximan”, colui (probabilmente coloro) che da tempo compie blitz per tagliare gli autovelox in nord Italia.
La mamma di Valdiserri contro Fleximan
Sul suo profilo Instagram, Di Caro posta un primo piano del figlio – che avrebbe compiuto 19 anni poche settimane dopo il fatale investimento – e poi fa un augurio amaro a “Fleximan” (“quello o quelli a cui i sindaci si inchinano dicendo che bisogna tener conto del sentire dei cittadini“, scrive la giornalista): “Vorrei che solo un giorno nella sua vita, un solo – si legge ancora – provasse quello che provo io, ogni mattina.
Quando vado sulla Colombo dove è stato ammazzato a sistemare i fiori.
E poi al Verano, dove l’ho visto richiudere per sempre dietro una colata di cemento.
A 18 anni“.
“Provi il mio dolore per un giorno“
Il nesso è chiaro.
Chi sabota gli autovelox, non fa altro che mettersi dalla parte di chi supera i limiti, percorrendo le strade a velocità che possono risultare fatali per tutti, automobilisti e pedoni: “Mi basterebbe – finisce il post di Paola Di Caro – che lo provasse un giorno solo.
Sarebbe già una pena atroce“.
Lo scambio sui social
Il pensiero della giornalista è stato condiviso su X (Twitter) dal marito, Luca Valdiserri.
“Niente da aggiungere”, l’unico pensiero.
Anche se, poco dopo, qualcosa da aggiungere c’è stato.
A un utente che ha commentato “rispetto per il suo dolore, ma non credo che i 30 orari siano la soluzione“, il giornalista ha risposto così: “Non lo crede lei, ma lo credono l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Onu.
Con lo stesso rispetto, mi fido più del loro punto di vista che del suo“.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 26 gennaio 2024 sul sito online “Roma Today”)