Via le griglie, il bitume ed i sampietrini che soffocano gli alberi del municipio X.
L’obiettivo, sostenuto dagli ambientalisti e messo nero su bianco dall’amministrazione locale, comincia a dare i propri risultati.
Più spazio per far respirare le radici
“Stiamo facendo allargare le tazze alberate nei marciapiedi che ospitano le palme del piazzale della Posta, ad Ostia Lido – ha fatto sapere l’assessore ai lavori pubblici Guglielmo Calcerano – è un piccolo intervento, che in quel caso sta riguardando pochi alberi, ma ha un valore simbolico.
Non serve infatti solo a migliorare il decoro di quella piazza.
Ci stiamo prendendo cura di piante che, con la loro presenza, garantiscono un contributo non solo estetico.
Sono palme che hanno molti anni e che, di conseguenza, hanno una capacità di assorbimento del CO2che un giovane esemplare non avrebbe”.
L’amministrazione, sospinta da realtà ambientaliste come “Daje de alberi”, già nel 2022 aveva sottoscritto la necessità di prendersi cura delle essenze arboree presenti nel territorio.
Lo aveva fatto con un provvedimento che mirava a “vietare l’installazione di griglie metalliche” alla base del colletto o sui tronchi.
La loro presenza, motivata essenzialmente da ragioni estetiche, finisce invece per impattare sullo sviluppo della pianta e, spesso, queste “gabbie” di metallo vengono inglobate nella corteccia dell’albero.
Contestualmente il provvedimento, una direttiva di giunta, prevedeva la loro “progressiva eliminazione” da tutto il territorio municipale.
Le gabbie metalliche rimosse
La direttiva prevedeva, nei bandi e negli accordi quadro, di porre a carico delle ditte incaricate alla manutenzione stradale, di rimuovere anche le griglie di ghisa.
A distanza di quasi due anni, quell’indicazione è stata rispettata?
“Gli uffici – ha spiegato l’assessore Calcerano – mi riferiscono che, in questo periodo, negli interventi di manutenzione effettuati sui marciapiedi, si è provveduto a rimuovere anche le gabbie metalliche dagli alberi”.
In quante circostanze sono state tolte le gabbie?
“Parliamo di alcune decine di casi, quelli in cui la rimozione non minava la stabilità degli alberi.
E continueremo su questa strada perché, oltre a riforestare la città, se davvero vogliamo arginare i cambiamenti climatici, dobbiamo prenderci cura delle essenze arboree che già sono presenti”.
Anche perché i giovani esemplari, prima di poter offrire un contributo equivalente a quello garantito dalle piante già adulte, impiegheranno almeno una ventina d’anni.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 23 marzo 2024 sul sito online “Roma Today”)