Un banner di cinque metri per tre, srotolato sul Ponte Palatino, ritrae il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che divora una fetta di anguria insanguinata.
Il disegno è accompagnato dalla scritta “Stop genocide”.
È la nuova opera della street artist Laika.
L’anguria, infatti, avendo gli stessi colori della bandiera palestinese, viene usata fin dagli anni Ottanta per aggirare il divieto israeliano di esporre la vera bandiera.
“In meno di 5 mesi l’esercito israeliano ha ucciso 30.000 palestinesi, 11.500 di questi erano bambini: questo non è ‘diritto di autodifesa’, questo è un genocidio – dichiara l’artista -. Benjamin Netanyahu è responsabile di crimini di guerra, ed è un ostacolo per la pace.
Noi come comunità occidentale, che abbiamo spiccato un mandato d’arresto per Putin e rinchiuso Milosevic nel carcere dell’Aia, non possiamo lasciare questa strage impunita.
Tutti hanno condannato il massacro di Hamas del 7 ottobre, adesso non ci si può girare dall’altra parte.
Come ha detto il presidente Mattarella: ‘Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra, sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato’.
Ora più che mai c’è bisogno di pace.
A tutti i costi“.
A fine gennaio Laika aveva esposto un’altra opera, al Nomentano, all’incrocio fra via dei Villini e via Malpighi, a sostegno di Ilaria Salis.
L’insegnante antifascista di Monza detenuta da quasi un anno in Ungheria e che rischia fino a 24 anni di carcere.
L’opera, non a caso, è stata esposta proprio nei pressi dell’Ambasciata ungherese.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 16 febbraio 2024 sul sito online “Roma Today”)