In data 16 agosto il consigliere regionale del Gruppo La Destra, Francesco Storace, ha presentato una interrogazione al Presidente della Giunta Regionale, Nicola Zingaretti, per chiedere chiarimenti sulle nomine dei Commissari Straordinari degli “Enti Regionali di diritto pubblico gestori delle aree naturali Protette”, in cui si legge testualmente: ‘La giunta regionale con delibera n. 164 del 3 luglio 2013 ha commissariato gli Enti Regionali di diritto pubblico gestori delle aree naturali Protette. Successivamente, il 31 luglio 2013, con decreto del Presidente della giunta regionale, sono stati nominati 11 commissari per altrettanti parchi regionali. In particolare con il decreto del Presidente n. T00213 del 31/07/2013 Michele Moschetta é stato nominato Commissario del Parco Naturale dei Monti Aurunci e con decreto n. T00215 del 31/07/2013 é stato nominato Commissario Straordinario dell’Ente Regionale Parco di Veio il sig. Giacomo Sandri.
Considerato che il neo Commissario del Parco Naturale dei Monti Aurunci, Michele Moschetta, risulta essere amministratore di un’azienda agroalimentare e sindaco di Ausonia (FR) dal 2004 (comune che rientra nel territorio amministrato dal Parco Naturale dei Monti Aurunci) e il neo Commissario del Parco Naturale Regionale di Veio è assessore alle Politiche Territoriali del Comune di Formello (comune che rientra nel territorio amministrato dal Parco di Veio), siamo in presenza di nomine inopportune. La Legge Regionale n. 29 del 1997 dispone che non si possa far parte del Consiglio Direttivo del parco se si é membri di una Giunta comunale. Pertanto chiediamo al presidente Zingaretti la revoca dei decreti di nomina dei citati Commissari Michele Moschetta e Giacomo Sandri, chiaramente incompatibili ed in contrasto con la normativa vigente, oltre ad esigere chiarimenti sui requisiti di qualificazione ed esperienza di tutte le nomine riguardante i Commissari Straordinari dei Parchi, così’ come espressamente previsto dalla delibera di giunta n. 164 del 3 luglio 2013”.
Va messo in evidenza che in entrambi i decreti è precisato che “l’efficacia del presente provvedimento resta subordinato alla verifica dell’insussistenza delle cause di inconferibilità e incompatibilità previste dalla normativa vigente, con particolare riguardo al d.lgs. 39/2013”.
Il D.Lgs. n. 39 dell’8 aprile 2013 ha dettato “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”.
La lettera h) del 2° comma dell’art. 1 dà la seguente definizione di “incompatibilità”: “l’obbligo per il soggetto cui viene conferito l’incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il termine perentorio di quindici giorni, tra la permanenza nell’incarico e l’assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l’incarico, lo svolgimento di attività professionali ovvero l’assunzione della carica di componente di organi di indirizzo politico”
L’art. 12 riguarda la “Incompatibilità tra incarichi dirigenziali interni e esterni e cariche di componenti degli organi di indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e locali”: ai sensi della lettera b) del 3° comma “gli incarichi dirigenziali … … negli enti pubblici … di livello regionale sono incompatibili: …. b) con la carica di componente della giunta o del consiglio … di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti”.
Va fatto presente che secondo l’aggiornamento Istat al 1 gennaio del 2013 il Comune di Ausonia aveva una popolazione di 2.659 abitanti, mentre il Comune di Formello aveva una popolazione di 12.119 abitanti
Se da un lato non sembra dunque essere pienamente applicabile l’art. 12 del D.Lgs. n. 39/2013, dall’altro lato non appare invece superabile quanto dispone espressamente la lettera b) del 5° comma dell’art. 14 della legge regionale n. 29/1997, ai sensi della quale “l’incarico di componente del consiglio direttivo è incompatibile con la posizione di: … b) membro della Giunta comunale”.
Dal Comune di Formello è stata data conferma che ai primi del mese di agosto del 2013 Giacomo Sandri si è dimesso dalla carica di assessore alle Politiche Territoriali del Comune di Formello, di cui è rimasto semplice consigliere: la carica è al momento ricoperta ad interim dal Sindaco Celestino.
Per quanto riguarda la nuova nomina di Giacomo Sandri si riportano le seguenti notizie tratte dall’archivio del dott. Rodolfo Bosi, che danno la misura del grado di tutela che come Commissario Straordinario può assicurare ora al parco di Veio.
Quando è stato Vice Sindaco del Comune di Formello il 28 febbraio 1995 Sandri ha avuto assieme a Rodolfo Bosi un incontro istituzionale in cui per ben due volte ha concordato con la Regione Lazio l’attuale perimetrazione provvisoria del Parco di Veio: ma quando poi è stato Sindaco per la 1° volta del Comune di Formello, il 17 dicembre 2001 il suo Consiglio Comunale ha approvato la delibera n. 46 con cui è stata fatta una “proposta di nuova perimetrazione del Parco di Veio”, che chiedeva di tenere fuori dai confini dell’area naturale protetta ben 378 ettari, articolati in 14 “aree escluse”.
Con deliberazione n. 1197 del 9.8.2002 la Giunta Regionale del Lazio ha in segueito approvato la proposta di legge (poi formalizzata come n. 471 del 10.9.2002), con cui avrebbe voluto operare la “riperimetrazione” e la “riclassificazione” di 6 aree naturali protette, tra cui il Parco di Veio scucendovi la bellezza di 4.300 ettari circa: alla “Conferenza” indetta per il 26.9.2002 dall’allora Assessore Marco Verzaschi per discutere sulla proposta di “riperimetrazione” voluta dalla Giunta Storace ha partecipato anche il Sindaco del Comune di Formello Giacomo Sandri che si è dichiarato insoddisfatto, perché avrebbe voluto che la “riperimetrazione” fosse quella proposta dal Consiglio Comunale con delibera n. 46 del 17.12.2001.
Il 6 ed il 16 ottobre 2009 presso gli Uffici dell’Ente Parco è avvenuto l’incontro sul Piano di Assetto con il Comune di Formello rappresentato all’epoca dal Sindaco Giacomo Sandri e dagli allora suoi assessori alla Cultura Maria Rita Bonafede e all’Urbanistica Sergio Celestino, a cui è stato illustrato il perimetro definitivo proposto dall’Ente Parco comprendente modifiche (poi per lo più adottate) sia di riduzione che di ampliamento del perimetro rispetto alla perimetrazione provvisoria.
Il 29 gennaio 2010 ha partecipato a Campagnano alla riunione della Comunità del Parco per votare il parere da dare sul Piano di Assetto adottato il 9.12.2009. Assieme agli altri 2 Comuni all’epoca con maggioranza di governo di centro-sinistra (Campagnano e Mazzano Romano) Giacomo Sandri non se l’è sentita di votare a favore di quel Piano di Assetto ed ha preferito astenersi dal votare il parere negativo espresso dalla Comunità del Parco di Veio sul Piano di Assetto, con cui è stato chiesto formalmente al Consiglio Direttivo l’annullamento in potere di autotutela della delibera di adozione n. 32 del adottato il 9.12.2009.
Nel 2013 la Comunità del Parco di Veio ha ribadito il suo parere negativo anche alla “proposta” del Piano di Assetto adottata dal Commissario Straordinario Massimo Pezzella con deliberazione n. 5 del 13.2.2012: ora che Giacomo Sandri è stato messo al posto di comando di “controllore” rispetto a quando da Sindaco era nella posizione di “controllato”, per giunta con una nomina viziata di legittimità, sarà curioso vedere come si comporterà.
Si fa presente per inciso che sia il Piano di Assetto adottato nel 2009 che la sua “proposta” adottata nel 2012 prevedono a Formello l’edificabilità in 4 sottozone D/3 e 10 sottozone D/5 che sono tutte in violazione tanto del P.T.P. n. 4 quanto del PTPR e che riguardano anche buona parte dei 378 ettari che il Comune di Formello voleva scucire dal Parco di Veio proprio per potervi costruire.